SAVA. Caso Daniele Dragone. Malasanità!
Il dottor Calogero Alessandro, “neurologo” presso il Presidio Sanitario di Manduria va in pensione,il posto resta “vacante” (e non vagante)
E per risolvere un “problema non problema”, é stato determinante l’intervento del Consigliere regionale Turco. Come se non bastassero le sofferenze fisiche per Daniele,nei giorni scorsi si erano aggiunte quelle burocratiche derivanti dalla malasanità che dal 5 gennaio 2016, non riusciva a disporre una visita neurologica a domicilio poichè non disponeva di un neurologo.
Ma andiamo per ordine: il 5 e il 7 gennaio il medico di famiglia dott. Cosimo SCAGLIOSO dopo una visita domiciliare, valutata la situazione clinica, certificava al Presidio Sanitario la seguente diagnosi: “Alterazione comportamento – irascibilità e lipotimiae – sincope” per la quale chiedeva “visita neurologica a domicilio”.
Il fratello Piero, si recava con la richiesta medica presso l’ Unità Sanitaria di Manduria, e più precisamente dal dr. Giuseppe PIRINU, Direttore del Distretto Socio Sanitario, il quale gli riferiva che la struttura sanitaria non era in grado di poter disporre la visita domiciliare in quanto, il neurologo dott. Calogero Alessandro era andato in pensione e non era stato sostituito con altro neurologo.
Nella notte tra il 25 e il 26 gennaio (lunedì e martedì c.m.) le condizioni neurovegetative di Daniele andavano a peggiorare e il medico di famiglia giunto immediatamente sul posto, ancora una volta certificava che “le condizioni neurovegetative erano venute a peggiorare” e che necessitava una “urgente visita domiciliare”.
Il fratello Piero tenta di contattare il dr. PIRINU e dopo vari tentativi andati a vuoto, chiede il mio intervento (é un caso del quale giornalisticamente e umanamente me ne sto occupando). Io stesso provo a telefonare più volte al Direttore sanitario e non riuscendovi, contatto il dr. Brunetti che a sua volta mi dà assicurazione che si sarebbe attivato per rintracciarlo e che mi avrebbe fatto richiamare.
Trascorre il tempo inutilmente e, decido di chiamare il dr. Giuseppe TURCO, Consigliere regionale di maggioranza (unico politico che sin’ora ha fatto visita a Daniele) al quale telefonicamente racconto i fatti e chiedo un suo autorevole intervento.
Il dott. Turco, nonostante in quel momento fosse impegnato in “Commissione Agricoltura”, sospendeva i lavori e contattava la Direzione generale dell’ASL di Taranto che si impegnava a risolvere il problema nell’immediatezza.
Così, ieri sera finalmente alle ore 19,30 a distanza di tre settimane dalla richiesta, il neurologo dott. Saverio Interno direttore della Struttura Complessa di Neurologia del SS. Annunziata di Taranto, si é presentato presso l’abitazione della famiglia Dragone, effettuando la tanto agognata “visita neurologica domiciliare”.
Tutto ciò é stato possibile grazie alla sensibilità del dott. Giuseppe Turco che é intervenuto presso la Direzione Generale dell’ ASL di Taranto, però mi chiedo: é mai possibile che si debba arrivare a questo?
I responsabili delle strutture sanitarie devono smetterla di sentirsi dei “Padreterni” ed avere il massimo del rispetto nei confronti delle persone che soffrono e dei loro familiari!
Mimmo CARRIERI