SAVA. Il Comitato cittadino di salute pubblica esce dal letargo e si ricorda della mancanza della fogna pubblica
Continua la “coppia di fatto” con il sindaco pro tempore IAIA
Con un manifesto tappezzato nelle vie urbane a ricordare che sabato prossimo, per l’esattezza il 6 febbraio, ci sarà nella Sala Amphipolis una tavola rotonda sul tema scottante della mancanza della fogna pubblica sponsorizzato dal sindaco IAIA quasi in chiave propagandistica elettorale.
Eh già, manca quasi un anno e il savese verrà chiamato a rinnovare il Consiglio comunale e quindi quale migliore occasione di una pubblicità così importante? Ma andiamo oltre. In questi 4 anni cosa ha fatto il Comitato cittadino di salute pubblica? Nulla di nulla. Solo qualche apparizione sulla stampa, ben organizzata, in cui sottolineava che interessava quanto prima la costruzione del depuratore consortile, progettato in tabella 4, in quanto Sava non poteva più aspettare.
Ed era lo stesso messaggio che il primo cittadino savese portava nelle sedi regionali. Tutto questo, amaramente, ha portato solo ad una cosa: ad allungare i tempi della decisione della Regione Puglia. E così, mentre Manduria e Avetrana si svenavano nell’andare e venire da Bari per tessere una volta per tutte la tela, il comitato e IAIA la disfacevano.
Ma il tempo è passato. Ai giorni nostri il Governatore Emiliano ha fatto sospendere i lavori, appena iniziati, a data da stabilire. Quindi? Si cerca un progetto alternativo che scongiuri lo scarico a mare. Questa è la realtà oggi. Solo questa e null’altro. I proclami della coppia di fatto, comitato e IAIA, vanno a rane.
E non sarà certo un incontro pubblico in sala Amphipolis a far scordare l’inerzia amministrativa e il bastone messo fra le ruote per la ricerca di una vera alternativa al progetto suicida della condotta sottomarina. Altro che “Sava non più aspettare”. E Manduria? E Avetrana? Anche questi Comuni necessitano del Depuratore.
Forse l’unica colpa di quest’ultimo è che è stato fatto Consortile. Ovvero, raggruppando diverse comunità. Se ogni Comune in questione avesse avuto lungimiranza sul tema, oggi non stavamo di certo qui a scrivere, o per i goffi a criticare. Andremo a questo incontro pubblico.
Esporremo le nostre ragioni. Ben diverse da chi si era proclamato l’innovatore savese.
Ma su tutto, differenti, da chi aveva una tematica ambientale così delicata ed ha abbandonato le armi.
Consegnandole a chi, fra un anno, abbandonerà completamente il nostro Palazzo municipale lasciando un cumulo di macerie.
Giovanni Caforio