LAMA E IL SOGNO DI UNA PERIFERIA VIVIBILE

LAMA E IL SOGNO DI UNA PERIFERIA VIVIBILE

Nota stampa del Movimento civico Tarantorespira

Nei giorni scorsi abbiamo appreso che ancora una volta ci si appresta ad infierire un altro colpo mortale ad una zona di Taranto, bellissima e incantevole  dal punto di vista naturalistico ma  snaturata e resa degradata  dall’incuria  e dalla cecità di tutte le amministrazioni fin qui succedutesi.

Ci riferiamo alla proposta di realizzare ,in prossimità della costa di Lama, 80 unità immobiliari più un fabbricato per centro servizi, per un totale di circa 22.000 metri cubi di nuova costruzione. Eppure solo due estati fa, nell’incontro  con l’architetto Borri, di cui ahimè  si sono perse le tracce, nell’ambito della discussione del nuovo PUG fu evidenziato come  Lama, pur essendo un quartiere periferico, mancasse di polmoni di verde  e di punti di attrazione; che pertanto fosse necessario il mantenimento e il ripristino del paesaggio rurale originario,  con conseguente apporto di benefici sia alla comunità che all’economia locale, soprattutto per il turismo escursionistico  ed equestre.

Si era chiesto la costruzione di un percorso alternativo all’auto su  lunghi tratti di questa costa da tutelare e su cui  si ha la necessità di ripristinare antichi percorsi, dissestati ed interrotti, ma inebriati dai tipici profumi delle piante del luogo: tamerici , finocchio marino , timelea e tante altre. Sempre in quell’incontro era emerso quanto sia sentita  nel quartiere la necessità di un freno in materia di concessioni edilizie, poiché sino ad ora non c’è stata alcuna attenzione all’effettivo realizzo delle urbanizzazione primarie.

E’ ancora fresca la testimonianza dell’ultima costruzione di un enorme complesso  a pochi  metri dalla costa, nato  come “ case  albergo” e trasformato in abitazioni, palazzoni a ridosso di ville, senza un filo d’erba, senza segni di vita, più simili a dormitori,   con strade dove nei giorni di pioggia sembra essere in una zona lacustre. Tutto ciò è rimasto lettera morta ed ancora oggi il quartiere di Lama continua a non essere servito  in molti tratti da fogna, gran parte delle strade sono completamente al buio, i collegamenti pubblici sono carenti e mal funzionanti, manca il controllo del territorio ovunque disseminato di discariche  e rifiuti di ogni tipo e sversamenti in mare.

Ma la risposta  ai cittadini è sempre identica : nuove costruzioni  con ulteriore consumo di suolo ed annesse antenne e ripetitori, anziché infrastrutture e verde. Che dire? La nostra, non  solo non è una città per amanti del bello, ma neanche una città del confronto e della concertazione.  Ma a chi giova tutto ciò considerando  da ultimo la  costante diminuzione della popolazione tarantina?

VITTORIA ORLANDO  GIUSEPPE ARALLA  MOVIMENTO CIVICO TARANTORESPIRA

viv@voce

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