Natalia Pichierri. “La televisione è così: fai una cosa piccola e la gente se ne accorge, se fai cose grandi ma non ne dai visibilità tutti le ignorano”
L’esperienza televisiva raccontata dal vivo
“A qualche giorno dalla seconda puntata del reality che mi ha visto partecipe come protagonista per la FoxLife ho voglia di raccontare qualche sensazione.
Mi sono arrivati messaggi e chiamate in questi giorni da persone che non vedevo e sentivo da una vita, richieste di amicizia su facebook etc. La televisione è così: fai una cosa piccola e la gente se ne accorge, se fai cose grandi ma non ne dai visibilità tutti le ignorano.
La domanda più frequente che mi hanno fatto in questi giorni è se fosse tutto finto e se ci fosse stato lo zampino di autori e produttori.
Ho vissuto i giorni delle ripresa come 5 giorni di vacanza soprattutto quando siamo andati in giro per la Campania e lontano da Roma, quando ho visto il mare. Mi sono sentita un po’ a casa, in quella vera del mio paese di origine.
In quei giorni vivi tutto e anche le cose più banali sai che possono essere frutto di spunto per i tagli e montaggi. Non c’è un copione, ti chiedono di essere te stesso anche se sai che può essere un occasione per far capire veramente chi sei. E’ un gioco molto psicologico, cercano di farti crollare per avere la scena del pianto, ti dicono cose che non avresti mai immaginato, ti fanno divertire. E’ un mondo strano dove c’è un sacco di lavoro dietro, un sacco di gente, organizzazione etc.
Durante le riprese non sai cosa andrà in onda. Io sono una pianista e da anni sono a Roma. Lavoro spesso come pianista accompagnatore per la danza e in teatro.
In uno dei quei giorni dovevo fare delle prove con dei ballerini dell’accademia nazionale di danza classica. Dovevamo provare un balletto per un debutto. Confermata dalla produzione la possibilità di un loro coinvolgimento mi giunge, ad un’ora appena dalle riprese, la chiamata della ballerina: non poteva più venire.
In quel momento pensi a come andare avanti, ad inventarti qualcosa, diventi autore ed interprete di te stesso. Nonostante ciò facciamo le prove con altri 2 bravissimi ballerini e con un mio collega violinista. Cerchiamo di coinvolgere Felice perché mi dicono che bisogna mantenere una distanza di sicurezza.
Non avevo letto il regolamento prima del gioco e non sapevo di che distanza si trattasse. La distanza tra due persone non è quella fisica, misurabile con un metro ma va oltre. Ho visto Felice divertito e contento anche se non era il suo mondo.
Purtroppo queste scene non sono andate in onda. Ho visto la puntata e non mi è per nulla piaciuta l’immagine che è stata data di me: persona schizzata, che fa 40 cose contemporaneamente e che trasmette negatività.
Ci sono rimasta un po’ male soprattutto per le persone che hanno dato la loro disponibilità e che mi sento in dovere di ringraziare con il cuore in mano.
L’arte e la musica è stata messa ancora una volta da parte: mi sento in dovere, seppur su un giornale locale, di ringraziare i ballerini Antonio Trerotola e Silvio Liberto e il violinista Claudio Merico.
La televisione andrà avanti, ci saranno provini, fiction, tg, pubblicità e lotte di potere. Una cosa mi è rimasta da questa esperienza: il calore delle persone che mi vogliono veramente bene e che mi hanno sostenuto in tutti quei giorni”.