MARINA DI PULSANO. Fata Morgana. “Viale dei Micenei”. Una ristrutturazione trasformata attraverso una variante in corso d’opera, in ampliamento

MARINA DI PULSANO. Fata Morgana. “Viale dei Micenei”. Una ristrutturazione trasformata attraverso una variante in corso d’opera, in ampliamento

Un progetto autorizzato si ma ci si interroga sulla disinvolta facilità della concessione

Si tratta del “Fata Morgana Marina di Pulsano”, dove si erge un cartello di cantiere sul quale si legge testualmente: “LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA”.

Il Ministero dei Beni e delle Attività del Territorio esprime parere favorevole, elencando una serie di motivazioni a giustificare l’autorizzazione concessa. 
In primo piano figura la “variazione in progetto”, da questa prima frase si potrebbe rilevare in maniera abbastanza evidente che non si tratterebbe di una mera ristrutturazione ma, appunto, di una effettiva variante di costruzione.

Sulla stessa nota esplicativa si legge inoltre “la variazione non produce significativa alterazione del contesto paesaggistico tutelato…” questa Soprintendenza condivide facendole proprie, le prescrizioni dettate dalla Commissione locale per il paesaggio.

Per capirci meglio, la ITALCAVE S.p:A. (Impresa committente) parte nel 2015 con una richiesta di ristrutturazione di quanto già esistente ma in corso d’opera, come per magia il tutto si trasforma in variante con ampliamento, ciò che da ufficialmente il via ad una ulteriore colata di cemento e calce struzzo che, secondo chi ha concesso l’autorizzazione, é conforme alla tutela ambientale.

Infatti si noti che, in base a quanto sottoscrive la Soprintendenza “NON PRODUCE SIGNIFICATIVA ALTERAZIONE”.

A questo punto dobbiamo per forza di cose bloccarci con un sonoro “NO COMMENT”.

Insomma tutto avverrebbe nella perfetta legalità con tanto di autorizzazioni alla cementificazione di un ulteriore tratto di spiaggia a pochi metri dal mare, favorendo l’interesse dei pochi a scapito dei tanti.

A questo punto non é certo compito del sottoscritto valutare la legittimità di tale opera in corso di realizzazione, ma sarebbe forse utile e giusto che, chi di dovere potesse quanto meno effettuare una verifica sullo stato dei luoghi, li dove il cemento prenderà il posto della sabbia, anche se come scrive la Soprintendenza “la variante al progetto non produce significativa alterazione “POCO … POCO NO?”

Mimmo CARRIERI

viv@voce

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