Scandalo Ferrovie Sud Est. E i pendolari stanno a guardare. Manager seri guidino il rilancio
Non basta la parola “scandalo” per definire ciò che sta emergendo dalla relazione del commissario straordinario sulle Ferrovie del Sud Est
Il problema più serio non sarà solo punire i responsabili e tentare di recuperare il maltolto, operazione che appare evidentemente quasi impossibile dato il decorso degli anni, che com’è noto fa cadere in prescrizione anche gli eventuali reati, ma a far tenere più sulle spine la cittadinanza è ciò che accadrà alla rete gestita dalla società a partecipazione unica del Ministero delle Infrastrutture, che vive un decadimento globale, complici senz’altro gli enormi sprechi ed incapacità gestionali, come può essere testimoniato dalle migliaia di pendolari pugliesi che viaggiano sui treni in questione e vivono quotidiani disagi, così come dai tanti turisti che hanno potuto affrontare qualche spostamento sulle tratte da questa gestite.
In tempi non sospetti abbiamo sempre provveduto a denunciare la grave situazione delle Sud Est e proprio qualche giorno fa, poco prima che venisse scoperchiato il “Vaso di Pandora”, una tra i tanti cittadini esausti dalla situazione ci aveva segnalato con una mail che aveva indirizzato anche al Ministro Delrio quanto segue:
“I disagi si verificano ad ogni momento e su ogni tratta del comparto di Lecce ma ultimamente anche nel comparto di Bari ( a testimoniare di quanto è grave la situazione).
Personalmente viaggio sulla linea LECCE-GALLIPOLI e sulla LECCE -GAGLIANO.
Nelle ultime due settimane il mio treno sulla Lecce-Gallipoli (il primo quello che passa dalla stazione di SOLETO dove risiedo alle 6,40 )c’è stato solo per tre giorni. Alcuni giorni addirittura è stato soppresso anche quello successivo delle 7.30. Su quella linea i ragazzi arrivano a scuola regolarmente alla seconda ora nei giorni “meno peggio”.
Sull’altra linea i disagi si sono verificati tre settimane fa. In pratica cercano di spostare i problemi da una linea all’altra per accontentare un po’ uno e un po’ l’altro.
Per quanto riguarda il ritorno un treno manca all’appello da oltre tre mesi ma è ancora presente nell’orario ufficiale.
Mi dicono che l’azienda viene pagata dallo stato in base al numero di corse effettuate (ecco perché non la cancellano ufficialmente). Inoltre con quasi tutte le stazioni chiuse (a causa della automatizzazione) non poi neanche chiedere informazione al personale della stazione.
Se poi vai sul sito NON DICE NIENTE DI NIENTE. Ogni viaggiatore viaggia ormai con una serie di numero di cellulari delle stazione ancora aperte per chiedere notizie dei treni.”
Ed allora, in primo luogo rileva Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, tocca al Ministro delle Infrastrutture ed al Governo dare una risposta per far conoscere ai cittadini le prospettive di una rete infrastrutturale, quale quella gestita dalle Sud Est, imprescindibile per un territorio relegato alla periferia d’Italia e che meriterebbe senz’altro una rete ferroviaria adeguata alle sfide di sviluppo che riguardano in principal modo il turismo e la necessità di collegamenti rapidi fra gli aeroporti, porti, stazioni ed i centri pugliesi, senza dimenticare l’obbligo dello Stato di garantire un adeguato servizio pubblico di trasporto anche per i residenti.
In un momento così critico e cruciale per il destino di questo Territorio, però, è forse arrivato il tempo che manager seri prendano in mano la situazione e rilancino il progetto di metropolitana di superficie di cui si parla da anni attraverso, in primo luogo, il recupero dell’esistente.