SAVA. Tracce banda larga. Assessore Calasso? Perché non si dimette?
Ci ascolti il “sempre assessore”. Forse è meglio!
E’ dallo scorso luglio che il paese “convive” con tracce stradali chiuse con calcestruzzo di colore rosso. Scese dal livello stradale tra l’altro. Ma che aspettano il ripristino bituminoso. Quindi, marciamo verso gli otto mesi e il ripristino latita.
Siccome il nostro “eclettico” assessore ai Lavori Pubblici quando si muove sembra un trottolino lo consigliamo ad una cosa. Solo una. Le dimissioni. Ma non è per antipatia, che tra l’altro in base al suo comportamento verso questo giornale ci potrebbe pur essere, ma proprio in quanto alla conduzione della branca amministrativa che il suo sindaco pro tempore savese Dario IAIA gli ha assegnato. Di disastri ne potremmo elencare non pochi. E tutti, in quanto materia di pertinenza del maruggese trapiantato a Sava, sono alquanto evidenti.
Citiamo solo gli ultimi due, proprio per non annoiare i nostri lettori. Quel famigerato tratto di strada fatto nuovo che va da Via Mazzini al primo rondò della zona industriale, chiede vendetta. Infatti, basta guardare la larghezza della strada, a cui sono stati risparmiati gli espropri proprio in clima pre elettorale e qualunque savese si chiede: ma due camion possono passare tranquillamente per ogni senso di marcia nelle loro rispettive corsie?
No. Ma per davvero. No! E questo è il primo, senza scordare che l’appena fatto manto stradale su Via Bologna è già pieno di pozzanghere. Ma andiamo al tema odierno e il perché chiediamo le dimissioni (tanto il maruggese non le darà, stiamo tranquilli e mettiamoci il cuore in pace) e con forti motivazioni. Tanto il nostro assessore è sempre in prima linea con qualunque amministrazione. Di destra o di sinistra.
E sono quasi 20 anni che bazzica all’interno della nostra Casa comunale.
Andiamo alle tracce della banda larga o fibra ottica. Sono otto mesi che queste ultime sono ancora da sistemare. E questo settore è di pertinenza del nostro sempre assessore Calasso.
Guardando le classiche carte il nostro giornale ha letto che la Compagnia telefonica ha tre mesi di tempo massimo per il ripristino delle tracce, con annessa scarificazione laterale.
Ora il nostro Calasso potrebbe dire anche che la colpa è dell’Ufficio Urbanistica savese che non sollecita la Compagnia in questione. Potrebbe essere il classico rimbalzo di responsabilità.
Ma Calasso ha la responsabilità amministrativa che è ben diversa da quella del dirigente in specifico. E’ lui che deve dare conto del suo operato se operato c’è stato su questo.
Quindi a monte abbiamo otto mesi di lavori iniziati e non ultimati. Tralasciando, amaramente, i problemi che queste tracce hanno creato, e creano tuttora, al savese.
SAN MARZANO, meno di un mese fa …
Nella vicina San Marzano, quindi a manco una decina di chilometri, la stessa Compagnia telefonica ha eseguito gli scavi (foto sopra) meno di un mese fa.
SAN MARZANO, una settimana fa …
Ai giorni nostri, quindi prima della ricorrenza pasquale, le tracce sono state ripristinate con la finitura bituminosa (foto sopra).
La domanda che ci poniamo è questa: è più vigile, e operativo, l’assessore ai Lavori pubblici di San Marzano rispetto al nostro Calasso?
Se il risultato è questo. Diventa scontata la risposta! Consigliare le dimissioni è la norma in questi casi così eclatanti e a vista d’occhio.
Ma Calasso gode della immensa fiducia del suo sindaco pro tempore IAIA. Il classico “culo e camicia”. A meno di un anno dal rinnovo del Consiglio comunale.
Stiamo già cominciando a vedere i disastri di questa amministrazione.
E l’investitura di Calasso ai Lavori pubblici è uno di quelli.
Giovanni Caforio