LIZZANO. Il degrado delle marine e le spiagge libere

LIZZANO. Il degrado delle marine e le spiagge libere

Un’incuria spaventosa dell’amministrazione Macripò

Il 16 aprile in un convegno a San Benedetto del Tronto, ci sarà la consegna della “Bandiera verde” ai sindaci dei comuni insigniti del riconoscimento in base ai risultati di una indagine condotta da 196 pediatri, e tra le 134 spiagge a “misura di bambino”, oltre a Ginosa spicca anche la costa lizzanese.

Il sindaco del Comune di Lizzano, in una intervista rilasciata ieri ad un Quotidiano ha commentato: “Siamo onorati di ricevere la bandiera verde dei pediatri – la nostra marina rappresenta sicuramente il fiore all’occhiello di questo territorio – intendiamo custodirla al meglio e, nello stesso tempo, valorizzarla”.

Dichiarazioni apprezzabilissime nell’intento ma, considerata l’attuale situazione in cui versano le marine delle “spiagge libere”, i fatti lo smentiscono poiché la realtà è ben altra.

Anche questa mattina, come nei giorni scorsi, diversi cittadini frequentatori delle località balneari di Lido Bagnara (spiaggia adiacente al “Canale Ostone”)…”Le Conche” e “Palmintello” (tutte della marina di Lizzano) mi hanno invitato a verificare le diverse situazioni di  “degrado ambientale ed igienico sanitario e pericolo per la salute e la sicurezza pubblica”, venutesi a determinare, ma andiamo per ordine:

LIDO BAGNARA/CANALE OSTONE …un “invisibile” cartello posto in adiacenza di un ponte/cavalcavia pericolante ( per il quale nell’ottobre del 2013 a seguito di un mio Esposto intervennero i Vigili del Fuoco di Manduria  che attestarono il “pericolo statico”, per il quale il Comando Provinciale di Taranto, attraverso un fonogramma trasmesso tra gli altri anche al sindaco Macripò chiese ai fini della tutela della pubblica incolumità, di “provvedere nell’immediatezza” alla messa in sicurezza) si legge:

ORDINANZA N. 51 DEL 19.07.2010 – “DIVIETO DI BALNEAZIONE”.  il ponte/cavalcavia non solo non  è stato posto in sicurezza come richiesto dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco (vedesi verbale allegato), ma dal 2010, anno in cui fu emessa l’ordinanza di DIVIETO DI BALNEAZIONE, nel corso della stagione balneare nello specchio acqueo prospiciente il “Canale Ostone” nonostante lo scempio ecologico derivante dallo scarico delle acque reflue del depuratore consortile di Lizzano che serve anche i comuni di Fragagnano e San Marzano (già sottoposto a sequestro dai Carabinieri del NOE di Lecce sin dal febbraio 2014 a seguito delle analisi di laboratorio effettuate dall’ARPA che aveva accertato il superamento dei parametri di inquinamento) nel tratto di mare di mare di“Lido Bagnara”, prospiciente la foce del “Canale Ostone”, dove le acque reflue che attraversano il Canale “li Cupi” si riversano in mare, e dove dal monitoraggio effettuato nel luglio del 2015 da “Goletta Verde” le acque sono risultate “fortemente inquinanti”, migliaia di villeggianti, turisti e pendolari “ignari” del pericolo (non adeguatamente segnalato) continuano a tuffarsi in mare;

“CANALE MASCIA”:

Ordinanza sindacale n. 45 del 15.07.2014 “DIVIETO DI UTILIZZO DEL TRATTO DI SPIAGGIA” (dissesto idrogeologico?); cedimento di una parte dell’antico muro di contenimento delle acque che sfociano in mare; corso d’acqua ostruito da rifiuti e da un albero rinsecchito;

LE CONCHE”: dune utilizzate come discariche a cielo aperto con all’interno inerti di costruzione e materiale plastico”; ammasso di avanzi alimentari e rifiuti di diversa natura che oltre a rendere l’aria malsana fungono da richiamo per cani randagi alla ricerca di cibo,  sciami di mosche e insetti vari;

“PALMINTELLO”:  a circa 30 metri dal mare, “pozzi colmi d’acqua” sprovvisti di copertura; discarica di “onduline di eternit sfibrato”,scarti alimentari e rifiuti vari”.

Se è pur vero che alcune di queste situazioni sono da attribuire alla mancanza di senso civico, è anche vero che in altre si denota il disinteresse da parte di coloro che ricoprono cariche istituzionali e in primis il  sindaco che,  oltre ad essere il “primo cittadino”, è anche la “prima autorità sanitaria locale” nonché Ufficiale di Governo (carica che gli viene riconosciuta in funzione dell’art. 54 del T.U n. 267 del 18/08/2000).

Il mare come ha dichiarato il sindaco Macripò “è cristallino” (o quasi), ma la situazione di degrado ambientale ed igienico sanitario delle località balneari e delle “spiagge libere”  in questione (sprovviste anche di cassonetti per la spazzatura), E’ PREOCCUPANTE e le Autorità preposte sono chiamate ad intervenire e adottare tutti quei provvedimenti consequenziali e inderogabili necessari ai fini della tutela della salute e della sicurezza della pubblica e privata incolumità.

Mimmo CARRIERI

viv@voce

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