DALLA SVEZIA A MOTTOLA PER UN PROGETTO SULLE GRAVINE
Domenica 17 workshop sul villaggio di Petruscio. Massimo Bray: “La chiave è la partecipazione”
“Da un lato, l’opportunità di avviare un moto di impegno concreto per la difesa di un habitat naturalistico di notevole importanza, e quindi di rilanciare la partecipazione dei cittadini – e dei giovani in particolare – alla tutela. Dall’altro, è evidente che l’ambiente può essere uno straordinario strumento di rilancio dell’economia dei territori”.
Questo il messaggio di Massimo Bray, Direttore dell’Enciclopedia Treccani, destinato alla giornata d’apertura, a Mottola, del seminario “Tutela e valorizzazione della Terra delle Gravine: esperienze, strumenti e progetti innovativi”, nell’ambito del progetto ministeriale People For Forest, dedicato alla gravina di Petruscio e al bosco di Sant’Antuono.
“La sfida- ha scritto ancora Bray, assente per motivi personali- è proprio quella di intercettare le migliori energie del nostro Paese, ovvero quelle dell’iniziativa giovanile, che spesso si fa impresa sociale, con grande attenzione verso le nuove tecnologie, le energie alternative, la comunicazione digitale. La chiave è la partecipazione”.
E proprio queste competenze saranno al centro del workshop in programma domenica 17 aprile (gravina di Petruscio, The Factory, inizio ore 9), dal tema “Il villaggio rupestre di Petruscio: nuove tecnologie di rilievo dell’architettura e del paesaggio”.
A confrontarsi saranno due ricercatori dell’Università di Lund (Svezia), Stefan Lindgren e Danilo Campanaro, l’archeologa e coordinatrice del progettoCarmela D’Auria e Dario Cianciarulo, archeologo e responsabile Darteq, Al centro del workshop, l’utilizzo delle nuove tecnologie nel settore dei Beni Culturali.
Nello specifico, si tratta di utilizzare sistemi di fruizione mobile per sovrapporre alle rovine la ricostruzione virtuale e originaria dei luoghi.
L’ufficio stampa
Valeria D’Autilia