“E’ tempo di introdurre l’Assessorato alla Terza Rivoluzione Industriale in Puglia”
Nota stampa del coordinamento “Territorio Zero Puglia”
“Accogliamo con piacere il rinnovato spirito ambientalista del presidente della Regione Michele Emiliano, che negli ultimi giorni si sta spendendo senza risparmio per il SI al referendum di domenica, contro le trivellazioni.
È obbligatorio,però, ricordare che è necessario un approccio sistemico e di lungo periodo al tema energetico. Il tempo per soluzioni inesperte e improvvisate è terminato. Non è pensabile demandare ad incapaci la scelta di strategie atte a liberarci da quest’economia fossile e non è più concepibile affidarsi a scelte di amministratori, inconsapevoli del rischio che produrranno.
Per il presidente Emiliano questa è un’occasione giusta, nuova e da non perdere, per far entrare la Puglia nel futuro, dotandola di un Assessorato alla Terza Rivoluzione Industriale, da affidare a personalità selezionate sulla base di competenze specifiche e organizzato secondo procedure trasparenti, per ottenere un modello economico e sociale diverso.
Una collaborazione fra la classe dirigente politica, quella economica, il mondo accademico della ricerca e la società civile, per concepire strategie e accelerare la transizione verso un nuovo scenario economico; servendoci di un’ economia digitale che valorizzi le risorse naturali del territorio.
Così come è successo in Francia, nel Nord Pas de Calais; regione, tra le più vecchie, a vocazione economica fossile della prima rivoluzione industriale, con i suoi numerosi bacini carboniferi, le sue sette acciaierie, i suoi impianti industriali pesanti. I francesi si sa, sono buoni e cari, ma quando gli girano, fanno le rivoluzioni e non ce n’è per nessuno.
Ma, grazie a Jeremy Rifkin e alla lungimiranza di leader politici ed economici, questa regione ha da tempo abbandonato il pensiero fossile sconfiggendolo e ricreando un sistema, prima che economico, sociale, affermando la narrazione, ma anche la concreta realizzazione, della Terza Rivoluzione Industriale, tanto che uno degli industriali più importanti di Francia, ex nuclearista e fossilista, è diventato il coordinatore del gruppo degli imprenditori di questa Rivoluzione, nonché il principale sostenitore della necessità di una passaggio rapido dai fossili alle rinnovabili.
Non interessa più a nessuno assistere a balletti di palazzo e a nomine salva poltrone. Non siamo disposti a barattare il nostro futuro con campagne elettorali.
Territorio Zero sviluppò, già, una mozione per obbligare la Regione Puglia a livellarsi a un modello de-carbonizzante, affinchè l’agricoltura, la pesca e il rifiuto tendessero sempre più al costo marginale zero e l’energia rinnovabile, unita all’efficientamento energetico, diventasse fonte di sviluppo più che di stagnazione.
Ma, il Presidente preferì, ancora, temporeggiare sornione, dispensando, proprio per quell’assessorato, nomine e poltrone a improbabili detentori, che fortunatamente risposero di no.
Alle volte le situazioni cambiano e possono sfuggire di mano, per questo gli chiediamo a gran voce un tavolo tecnico utile a discutere ogni aspetto per ridisegnare un quadro degno del nome che porterà, ambiente e territorio, appunto. Cogliamo, così, di buon grado le sue dichiarazioni dell’ultima ora dove rifiuta una Puglia trivellata, sporcata dal Petrolio e annebbiata dal Gas, ammettendo come atto doveroso, quello di votare Si al referendum del 17 aprile prossimo.
Quello che non accettiamo è la volontà di trattenere la poltrona, risolvendo tutto nel suo ennesimo bluff.
TERRITORIO ZERO
Come nel Nord Pas de Calais, dove è stato nominato assessore alla TRI Claude Lenglet, un ingegnere che ha progettato il primo edificio a energia positiva in Francia in quanto capo della ricerca del gruppo di costruzioni Bouygues, così pensiamo ad una rinnovata struttura amministrativa regionale che adotti come strategia la Terza Rivoluzione Industriale, organizzata con criteri trasparenti, pubblici e oggettivi, scevri da logiche di bassa politica.
La comunità dei Gruppi Zero di Puglia diventa garanzia di collaborazione affinché parta dalla Puglia quella Rivoluzione verde tanto attesa. Una rivoluzione digitale, empatica e collaborativa auspicata in tempi non sospetti e arrivata prepotentemente sulla scena quotidiana; per uscire, davvero, da questo “petrolitico”, che vorremmo ricordare solo come un incubo.
MIRARE ALLA SOVRANITA’ ENERGETICA E ALIMENTARE DEL TERRITORIO –> capire infatti che l’ultraliberismo economico e la devastazione del pianeta sono due facce indissolubili della stessa medaglia
FAVORIRE LE RISORSE LOCALI –> Il territorio è il nostro “petrolio” e va preservato come un assett economico e non devastato sciaguratamente da politiche industriali folli e miopi.
SUPERARE LA LOGICA DEGLI INVESTIMENTI STRANIERI –> superare la logica degli investimenti stranieri che ha contribuito a devastare il territorio (pensiamo non solo a Taranto o a Cerano, ma anche ai grandi impianti di rinnovabili industriali che hanno creato enormi impatti ambientali sulla agricoltura pugliese generando reddito sicuro solo per grandi potentati economici per lo più esteri). E si deve puntare a valorizzare le risorse del territorio mettendo in atto politiche economiche che mirino ad attrarre non “investitori” ma clienti e turisti.
LA STRUTTURA DI UN ASSESSORATO PER ACCELERARE LA TRI IN PUGLIA –> Oggi, grazie all’economia digitale, ai social network, all’energia pulita delle rinnovabili distribuite, all’economia collaborativa e della condivisione, le comunità e gli enti locali possono riconquistare la loro sovranità energetica, alimentare e economica, chiudendo i processi di consumo senza rifiuti, grazie all’economia circolare, producendo energia senza emissioni nocive, creando reti di produttori/consumatori, radicate nei territorio e redistribuendo la ricchezza grazie alla applicazione di modelli energetici ed economici distribuiti rispettosi della biosfera e delle leggi della termodinamica”.