TARANTO. Il Crest al Maggio all’Infanzia

TARANTO. Il Crest al Maggio all’Infanzia

«Bello, bello, bello mondo, bello ridere di mondo in luce mattutina in colorazione di mondo con stagioni e popolazione e animali»

Si ispira ai versi della poetessa Mariangela Gualtieri la 19ma edizione del Maggio all’Infanzia, festival di teatro, letteratura, cinema per bambini e ragazzi, organizzato da Fondazione SAT, Teatri di Bari e Fondazione Città Bambino, inserito nella rete di Italiafestival e in programma a Bari dal 2 al 24 maggio, con il contributo di Comune di Bari, Unione Europea e Sud Sistemi. In particolare, dal 19 al 22 maggio, selezionati da bando, saranno in calendario fra le sale dei Teatri di Bari (Kismet e Abeliano) spettacoli che presenteranno una panoramica variegata di teatro ragazzi, con fiabe, riletture di classici e scritture originali.

Tra i titoli del Festival, si segnalano due produzioni del Crest, entrambe sul palco del Kismet (Strada san Giorgio Martire 22): sabato 21 (ore 11), l’ultimo lavoro di Gaetano Colella e Daniele Duma “Un racconto di periferia, ragazzi di via Pal”, praticamente un debutto, e, domenica 22 (ore 18), il pluripremiato “La storia di Hansel e Gretel” di Michelangelo Campanale, una delle migliori produzioni di teatro ragazzi italiano. Biglietto 3 euro. Info: 080.5797667.

Un racconto di periferia, ragazzi di via Pal – Uno spiazzo da contendersi per giocare. Due squadre/gruppi di ragazzini. Un pallone, un orgoglio da difendere. Questi gli elementi alla base del romanzo diventato uno dei più noti classici della letteratura per l’infanzia, pubblicato nel 1906 da Molnàr per denunciare la mancanza di spazi per il gioco dei più giovani.

Una denuncia, il segnale di un pericolo che arriva da lontano e che ancora suona contemporaneo e familiare. Certo il gioco in strada è diventato più raro, soffocato dal traffico e da madri sempre più ansiose e protettive. Certo i ragazzi oggi giocano e comunicano digitalmente, virtualmente… ma a tutti noi adulti è capitato di vedere talvolta lo sguardo illuminato, le guance arrossate di un bambino che gioca davvero con coetanei veri, di cogliere la realtà delle emozioni in quello sguardo e in quel respiro affannato. Vera gioia, vera rabbia, vero tutto.

Senza dimenticare il presente e le sue eccezionali opportunità, lo spettacolo Marra (età consigliata: dagli 8 anni) vuol parlare di una città e dei suoi ragazzi, i piccoli cittadini che vivono all’ombra dei bisogni dei grandi che disegnano spazi a loro uso e consumo. Boka, Gerèb, Nemé, Skiappa, i piccoli ungheresi, da 109 anni raccontano la loro storia con allegria, drammaticità e passione immutate.

Come immutati sono i sentimenti che abitano l’animo umano, ancorché giovane. Fedeltà e tradimento, cattiveria e tenerezza, timidezza e arroganza, in quella mistura di relazioni a cui oggi diamo il nome di bullismo, e che Molnàr racconta disegnando caratteri a tutto tondo. Di Gaetano Colella e Gabriele Duma regia Gabriele Duma con Andrea Simonetti, Giuseppe Marzio, Serena Tondo, Andrea Santoro scene/immagini Massimo Staich e Francesca Ruggiero costumi Cristina Bari musiche originali Fido Guido videomaker Gianni Giacovelli Parkour trainer Daniele Ciciriello disegno luci e tecnico di scena Vito Marra.

La storia di Hansel e Gretel – Nella regione tedesca dello Spessart esiste ancora una fitta foresta, difficile da attraversare con i suoi pochi e aspri sentieri, resi ancora più difficoltosi da giganteschi e ombrosi pini e faggi, i cui rami intralciano il cammino. Per i contadini della zona è “il bosco della strega”, per via di un rudere con i suoi quattro forni e della storia di una donna bellissima che, con i suoi dolci magici, catturava quanti, perdendosi nel bosco, arrivavano nei pressi della sua casa.

In tempi di recessione economica, raccontare ai bimbi della società dei consumi una favola che prende avvio proprio dalla prosastica difficoltà di un padre e di una madre a sfamare i figli può non essere un esercizio di stile.

Del resto, le favole non lo sono mai. Quali ansie d’abbandono, paura di non vedere soddisfatti i propri bisogni, quali fantasmi prendono corpo in bambini che sentono minacciata la propria avidità di benessere? Uno spettacolo (età consigliata: da 5 anni) sospeso tra realtà e favola, perché i bambini imparino a dare valore alle cose e soprattutto alla loro capacità di discernere e conquistarle, a superare la dipendenza passiva, quella dai genitori e quella … dall’abbondanza. Testo Katia Scarimbolo, scene luci e regia Michelangelo Campanale, con Catia Caramia, Marianna Di Muro, Paolo Gubello e Luigi Tagliente, costumi Cristina Bari, assistente di produzione Sandra Novellino, tecnico luci Vito Marra, spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2009) e Premio speciale “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2015)

Nato a Taranto nel 1977, il Crest, acronimo di collettivo di ricerche espressive e sperimentazione teatrale, con Gianni Solazzo e Mauro Maggioni prima e Gaetano Colella poi, porta avanti in un ambiente difficile – sia socialmente che culturalmente – un discorso teatrale coerente e innovativo, raccontando vite complicate, sogni ostinati, incontri tra culture e condizioni differenti, cercando di coniugare i linguaggi della tradizione con quelli della ricerca teatrale contemporanea.

Inserito dal 1992 dalla presidenza del Consiglio dei Ministri nell’elenco delle … compagnie che svolgono ad alto e qualificato livello attività nel campo del teatro per l’infanzia e la gioventù”il Crest ha scelto quali interlocutori privilegiati i bambini, i ragazzi e i giovani, con l’intento di creare un punto di riferimento culturale e professionale forteÈ stato finalista per il Premio ETI-Stregagatto con gli spettacoli “La neve era bianca” nel 1999, “La mattanza” nel 2000, “Cane nero” nel 2001 ed ha prodotto lo spettacolo vincitore del Premio Scenario 2005, “Il deficiente”.

viv@voce

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