SAVA. Dario IAIA, i nonni vigili e Mimmo Carrieri

SAVA. Dario IAIA, i nonni vigili e Mimmo Carrieri

Ovvero: un sindaco pro tempore, dei volontari lodevoli e un giornalista

Il primo si sa questo: ha avuto l’immensa fortuna di essere designato primo cittadino del nostro paese. I secondi sono dei savesi muniti di spirito civico, e volontario, i quali dedicano parte del loro tempo al nostro paese posizionandosi esclusivamente, in quanto questa è la loro unica funzione, d’avanti alle scuole pubbliche per permettere l’accesso delle mamme e degli alunni senza che ci siano automobilisti irresponsabili che a volte scordano il Codice della strada.

Il terzo, Mimmo Carrieri oltre ad essere ambientalista è anche giornalista ed ha il dovere, quando crede, di mettere in risalto i disagi che possono procurare quando alcuni comportamenti  vengono banditi dal Codice penale.

I fatti: la scorsa domenica, in occasione del raduno delle auto d’epoca, alcuni nonni vigili furono designati al controllo del traffico e collocati al fianco delle transenne e a loro volte deviavano il traffico in una sola direzione. Senz’altro impartita da qualcuno. Ed è normale che un occhio attento, come quello di Carrieri, certe anomalie non sono affatto sfuggite.

Ma ai nonni vigili, ripeto lodevole la loro dedizione alla causa primitiva, non possono dirigere il traffico e non possono essere collocati nel mercato settimanale, e anche in occasione della fiera su Corso Francia, a dare il via libera o meno alle auto.

Non possono assolutamente. Non gli compete.

E quindi Carrieri richiama al Codice della strada che ha solo una lettura e non diverse interpretazioni. Sono articoli questi che parlano chiaro e tondo. Come chiaro e tondo il riferimento ai nonni vigili. Devono solo stare d’avanti alle scuole.

Devono fare solo, ed esclusivamente, questo. E la paletta in dotazione deve avere il colore rosso e verde e senza nessuna altra dicitura. Poi è normale che si leggono gli articoli del Codice penale quando certe osservazioni vengono violate. Ed è normale che chi incarica gli ignari nonni vigili di mansioni non attinenti al loro, ripeto lodevole, ruolo scattano le responsabilità. Che possono essere di un sindaco o di un Comandante di Polizia municipale.

Ma lo IAIA nei suoi post su facebook fa sempre la vittima e vuole far passare l’accaduto in modo diverso da come viene raccontato. Addirittura parla anche lui di un Codice penale che, secondo il suo parere,è stato esagerato dalla citazione di Mimmo Carrieri. Ma forse lo IAIA farebbe bene a rileggerselo il Codice penale e, su tutto, alle responsabilità di chi dà ordini a chi non ha, almeno sulla carta, il compito di eseguirli.

Ripeto: lode ai nonni vigili. Anzi, tanto di cappello a questi savesi che motivano maggiormente le loro giornate al bene dei giovanissimi scolari.

Quanto a IAIA, continui il suo giro nelle case dei savesi per cercare di essere riconfermato. Visto che da parecchie settimane esce nelle Vie del paese e si mette a parlare con i cittadini. Bontà sua.

Domanda: ma in questi passati quattro anni dov’era? E su tutto, cosa ha fatto per il bene del paese?

Ah … è misu li mammocci alla villa ecchia e a quedda noa. E li mammocci parlunu suli suli.

E alla fine del suo mandato amministrativo, fra 10 mesi, lo aspetta una lauta buona uscita di oltre 15 mila euro lordi. Senza scordare che ha percepito il comodo stipendio uscito dalla casse comunali di circa 3100 euro lordi, per un totale complessivo di oltre 170 mila euro nei 5 anni. E si è fatto pagare dal nostro Ente comunale, fino alla fine del 2014, anche i contributi previdenziali. Ha faticato tanto. E i risultati si vedono.

Sava è rifiorita grazie alla sua amministrazione. E non ce ne eravamo accorti … speriamo di girare pagina quanto prima. Defenestrando, elettoralmente parlando, gli imbonitori che hanno prolungato l’agonia di questo paese.

Illusionisti che credevano di illudere un savese che fesso non lo è sempre. Ma alla fine parlano sempre i risultati.

E se volessimo parlare scolasticamente, nonni vigili a parte, sonora è la bocciatura. Purtroppo Sava, sembra, condannata a morire lentamente …

Giovanni Caforio

 

 

 

viv@voce

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