SAVA. Suicida invalido savese di 55 anni
Nel tardo pomeriggio i Vigili urbani chiamati da alcuni amici, hanno constatato la morte di Sergio Nardella, 55 anni
7 maggio. Era da ieri pomeriggio, venerdì 6 maggio, che alcuni amici di Sergio notavano l’immancabile appuntamento al Bar di Via Del prete che fa angolo con Via Roma. Abitudinario Sergio. Cliente e amico caro degli habituè del Bar.
Non vedendolo arrivare ieri sera, il Bar dista poco più di trenta metri dall’abitazione di Sergio, si sono leggermente preoccupati dal cambio di queste abitudini. Sergio viveva da solo nell’abitazione ed era celibe. Ma mancando anche oggi all’appuntamento la cosa ha destato particolare attenzione da parte del gestore del Bar.
Infatti, non si è affatto scoraggiato, si è avviato all’abitazione di Sergio e ha notato la serranda abbassata poco più della metà e la porta chiusa ma non a chiave. Ha aperto ed ha gridato il nome di Sergio. Non avendo nessuna risposta ha chiamato immediatamente i Vigili urbani. Subito alcuni agenti di Polizia municipale si sono è recati sul posto, tra cui anche la Comandate Luigina Soloperto, pur quest’ultima non essendo in servizio.
La scoperta è stata triste: il corpo del povero Sergio è stato trovato nell’orto con una corda al collo. Gli amici raccontano che Sergio stava attraversando un periodo buio. Lo notavano spesse volte triste in volto e sconsolato ma lungi dal pensare ad un gesto così estremo.
Con l’arrivo dei Carabinieri del Comando Stazione di Sava, e di seguito il servizio di onoranze funebri chiamato apposta, si chiude una pagina triste di questo pomeriggio savese. Questo è per Sergio.
Quanto ai Vigili urbani savesi, non si vedeva l’utilità, in questo caso, di essere così presenti corposamente e per diverse ore (pare che fossero 5 gli agenti di PM sul luogo) quando bastava solo una unità.
E’ sabato sera. Forse il traffico urbano è più importante della curiosità?
Giovanni Caforio