TARANTO. Legambiente con i ragazzi della Città Vecchia che lanciano la sfida del prendersi cura
“Al cuore antico della città abbiamo dedicato e continueremo a dedicare la nostra attenzione”
“Abbiamo risposto con entusiasmo all’invito rivoltoci da don Emanuele Ferro, parroco del Duomo, perché partecipassimo a quella che lui ha chiamato “La giornata Laudato si’” con un chiaro riferimento all’enciclica di papa Francesco.
Già in occasione di alcuni eventi pubblici durante i quali è stato chiesta al circolo Legambiente di Taranto una riflessione sull’enciclica, avevamo avuto modo di sottolineare come fossero ampiamente condivisi temi che sono da anni oggetto delle preoccupazioni e delle attenzioni di Legambiente e dei movimenti ecologisti in genere.
A maggior ragione considerato che l’iniziativa prevista, la pulizia di alcuni luoghi (salita San Martino, la piazza della fornace, un tratto di via di Mezzo), si svolgeva nella Città vecchia, l’archetipo dei fallimenti e delle omissioni di Taranto, l’emblema di un degrado urbanistico che trascina con sé quello sociale nonostante gli encomiabili sforzi di alcune realtà locali.
Al cuore antico di Taranto abbiamo dedicato e continueremo a dedicare la nostra attenzione, perché non vogliamo rassegnarci al suo sgretolarsi, all’angosciante attesa di riflettori che si accendono ad ogni crollo per poi tornare a spegnersi; crediamo anche che non vadano lasciati soli quei cittadini, quegli operatori economici, culturali e sociali protagonisti in questi ultimi anni di un tentativo di rinascita.
Ben vengano dunque i nuovi finanziamenti del Contratto istituzionale di sviluppo, purché lascino una traccia duratura, contribuiscano alla messa in sicurezza del borgo antico e ad un suo effettivo recupero, ma siamo convinti che il riscatto dei luoghi avverrà solo se uno scatto d’orgoglio coinvolgerà l’Isola dal basso.
Per questo quella di oggi, che vedeva come protagonisti e nostri interlocutori privilegiatistudenti, bambini e ragazzi, della Città Vecchia, ci è sembrata un’occasione da non perdere.
Da anni mettiamo in campo iniziative volte a promuovere l’amore e il rispetto per l’ambiente, la sua cura; lo facciamo con la Festa dell’albero, con Spiagge pulite, con Puliamo il mondo. Con gioia vediamo crescere, di anno in anno, le associazioni, i gruppi di ragazzi e di adulti che autonomamente si organizzano per pulire una spiaggia, sistemare un’aiuola o un giardino, dare dignità ad angoli degradati della città: cittadini e cittadine che esprimono il loro amore per Taranto con atti concreti, prendendosene cura, assumendo anche su se stessi la responsabilità di renderla migliore.
Oggi bambini e ragazzi dell’Isola, “quelli” della Città vecchia come a volte qualcuno li etichetta con malcelato disprezzo, hanno lanciato il loro guanto di sfida: “Siamo qui, vogliamo dare una mano”
Noi eravamo, e siamo, con loro perché vogliamo contribuire a dare a questi bambini e alle loro famiglie gli strumenti, le opportunità, gli esempi per ricostruire un’identità della quale andare orgogliosi.
Alle istituzioni, a partire dal Comune di Taranto, chiediamo di raccogliere questa sfida e i segnali positivi che vengono da tanti cittadini e da questi bambini in particolare. Di raccoglierla e rilanciarla fornendo un sostegno e un supporto che devono andare oltre il mero assistenzialismo o il patrocinio di eventi che, a volte, in altre circostanze, hanno il retrogusto amaro del colonialismo intellettuale.
Del resto, le radici di ogni tarantino affondano in quell’isola rocciosa, nella sua storia stratificata.
Taranto si salva con l’Isola o con essa affonda”.