CONFAGRICOLTURA. Lazzàro: “L’avvocatura della Corte Ue ha fatto chiarezza”
“Ora la Regione Puglia stanzi più fondi nel Psr per gli agricoltori colpiti”
«Sul fronte Xylella è necessario che la Regione stanzi più fondi per gli agricoltori colpiti». La riflessione di Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Taranto, arriva all’indomani delle conclusioni dell’avvocato generale della Corte Ue Yves Bot che ha sostanzialmente ribadito «la validità delle misure Ue anti-Xylella che l’Italia ha applicato in Puglia, inclusa l’eradicazione delle piante. Un parere giuridico – sottolinea Lazzàro – che fa chiarezza attorno ad una vicenda con diversi lati oscuri».
La strategia, insomma, era quella giusta ma la battaglia contro il batterio-killer non è affatto finita, né tantomeno vinta.
«Anzi – rimarca il presidente di Confagricoltura Taranto – le conclusioni dell’avvocato generale, anche se non sono vincolanti per la decisione della Corte di Giustizia, ma essa di norma vi si attiene, vanno nella direzione da sempre sostenuta da Confagricoltura, ossia che non c’è nessuna contraddizione tra l’abbattimento e le ulteriori ricerche scientifiche ed i trattamenti fitosanitari preventivi: interventi che non si elidono a vicenda ma che, invece, necessitano di un’azione coordinata. Inoltre, sebbene Bruxelles non lo specifichi, è confermato il diritto all’indennizzo per chi perde le piante, a cui deve però provvedere lo Stato italiano».
Un capitolo, quest’ultimo, che per Confagricoltura Taranto va rinforzato e ulteriormente specificato.
«Sarebbe auspicabile – sottolinea Lazzàro – che nel Piano olivicolo nazionale, approvato di recente, si inserisse un filone dedicato all’emergenza Xylella, così come sarebbe utile che la Regione Puglia ritagliasse nelle pieghe delle misure del Psr 2014-2020 ulteriori finanziamenti per sostenere gli agricoltori colpiti dall’avanzare del contagio verso Taranto e Brindisi.
Gli indennizzi, infatti, coprono solo un aspetto del problema e quando ormai il danno è irreparabile. Aiutare gli agricoltori e, attraverso essi, l’olivicoltura pugliese significa perciò prevedere un sostegno economico anche per le misure fitosanitarie e i cicli di lavorazione negli oliveti che comportano costi straordinari legati proprio all’emergenza.
Solo profondendo ogni sforzo, e da parte di tutti i protagonisti, – conclude Lazzàro – sarà possibile contenere il parassita e tutelare la nostra olivicoltura».
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