TARANTO. Associazione culturale Nobilissima Taranto e Pro Loco Taranto: “Alla ricerca delle antiche corti tarantine”

TARANTO.  Associazione culturale Nobilissima Taranto e Pro Loco Taranto: “Alla ricerca delle antiche corti tarantine”

Domenica 22 maggio 2016. Si parte alle ore 10.00 con raduno davanti alla sede di via Duomo 245 o presso lo IAT – Galleria comunale

Le corti sono forme abitative che riflettono le condizioni socio-economiche, le attività prevalenti, il costume e il sistema di vita di un popolo la cui occupazione prevalente è stata per secoli l’agricoltura e, nel caso di Taranto e di alcuni centri rivieraschi pugliesi, la pesca.

Nel centro storico di Taranto la presenza di corti è stata notevolissima ed ancora oggi è visibile nonostante l’occupazione degli spazi intervenuta in particolare dal 1700 in avanti e che ha sconvolto il precedente impianto urbanistico.

Significativo è l’isolato a corte in via San Martino, la corte di vico Carrieri, di piazzetta Crocifisso, di vico reale, di vico Galizia, di largo Petino e vico Gigli, di vico Civitanova, di largo Blasi.

Gli spazi delle corti hanno partecipato per secoli alla definizione dell’impianto urbanistico, diventando significato e significante, interno ed esterno, spazi socializzanti e luoghi di vita e di lavoro.

Erano dimore povere ma confortevoli che si componevano non di rado da più vani a funzione abitativa e da altri locali, ai piani terranei, per uso deposito ove venivano custoditi gli attrezzi del lavoro per la pesca e la miticultura o anche in parte del prodotto trasformato e da commercializzare.

Unità abitative capaci di ospitare una o più famiglie dello stesso ceppo, espressione quindi di una legge patriarcale consolidata e di una classe, quella dei pescatori, che all’interno della corte ha svolto la maggior parte delle attività quotidiane.

Lo spazio scoperto della corte consentiva agli abitanti della stessa, soprattutto alle donne, di riunirsi per conversare, per cucire o per ricamare, ma anche per condividere molte delle attività domestiche, come il fare il bucato, accudire i figli e trasformare i prodotti del mare.

Gli uomini provvedevano a sistemare le reti per la pesca e le nasse. Un sistema abitativo, quello della corte che conferisce alla struttura urbanistica un alto valore ambientale e culturale.

Le corti tarantine erano inoltre organizzate, con i loro ingressi, a volte caratterizzati da passaggi e vicoli estremamente stretti, in modo che fosse garantita sufficiente riservatezza ai nuclei familiari che insistevano nelle stesse aree.

viv@voce

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