SAVA. Un dibattito sulla programmazione del Comune si rivela un flop
Nella sala tutti i Consiglieri di maggioranza, gli assessori e il sindaco pro tempore IAIA. Si registrano poco meno di 40 partecipanti. Compresi loro.
19 maggio. E’ stata una serata voluta dal Gruppo politico e Consiliare di “LIBERTA’ E PARTECIPAZIONE”, che vede tra i suoi sostenitori il fuggiasco Corrado Agusto, il riflessivo Savatore De felice e il ballerino che fa di nome Giuseppe Saracino.
Ma erano ben presenti tutti e 11 i rappresentanti istituzionali, i vari assessori oltre al capitano della nave che all’anagrafe fa Dario IAIA, sindaco pro tempore savese, la quale prende acqua da tutte parti e dice, inverosimile, “va tutto bene”, oltre a minacciare il nostro giornale con frasi del tipo “le persone per bene devono ribellarsi a questo massacro quotidiano”, e sempre contro il nostro giornale “non si può andare avanti così”. Amministri lo IAIA, porti dei risultati. Fin’ora non ha fatto vedere nulla. Ma proprio nulla! Quello che abbiamo registrato è stato solo il passaggio dal Medio Evo al … Paleolitico Inferiore!
Ma andiamo alla serata. Coloro che hanno assistito giurano che, sì e no, c’erano 40 persone presenti. Quindi, questo vuol dire, mezza sala Amphipolis vuota. E che segno può essere questo? Come mai un appuntamento così importante, sulla programmazione del Comune per il 2016, è stato così disatteso.
Come mai? Cosa non ha funzionato nel tam tam della scuderia IAIA? Per il nostro giornale una cosa è certa. Molto certa. L’amministrazione IAIA è fuori dal mondo. E’ fuori dal paese. E quello che vede lei è soltanto un’astrazione. Ma forse questo sindaco sta capendo che è rimasto solo.
Ha litigato con tutti i partner politici che potevano, potenzialmente, portarlo a una coalizione politica.
Oggi si sta arrampicando sugli specchi e scorda, ma forse no, che il paese lo ha amministrato lui. E lui ha fatto il bello e il cattivo tempo. Più valida la seconda ipotesi.
Quanto al tema che ha visto mezza sala deserta, dovrebbe far riflettere i promotori. De felice ed Agusto.
Più De felice, in quanto ha percorsi politici ben diversi dagli ex fascisti tinteggiati di democrazia, dagli opportunisti che trattano un assessorato o una delega. Per non parlare dei riciclati e dei tanti voltagabbana.
De felice e Agusto, oggi sono i veri puntelli vitali di un’amministrazione di qualunquisti, di arroganti e di incapaci. Politicamente e amministrativamente.
Ma mancano poco meno di 10 mesi alle urne. E ne vedremo delle belle.
Custu eti picca ma eti sicuru!
Giovanni Caforio