SAVA. Via Trento, cedimento stradale. Una donna cade. Ricoverata in ospedale

SAVA. Via Trento, cedimento stradale. Una donna cade. Ricoverata in ospedale

Il disastro amministrativo del parco pubblico …

Che questo paese è un colapasta, non si fa di certo la scoperta dell’acqua calda. Che il manto stradale sta più di là che di qua è un dato di fatto. Buche a  iosa e ben … distribuite tra l’altro.

A tremula terra.

Riparazioni che latitano, amministratori che badano più a farsi belli sui social network o sulla stampa ruffiana è un dato di fatto. Ma scordano il paese. Il paese di tutti i giorni. Quel paese in cui ognuno di noi non fa altro che constatare l’abbandono amministrativo.

E allora vuol dire che del paese, del nostro paese, non gliene frega più di tanto. Ma ora con l’incalzare dell’aria elettorale le strade urbane non sono una priorità amministrativa. Se mai lo sono state poi per l’amministrazione IAIA, la quale ha dovuto constatare amaramente che il costo dei Contenzioni è vertiginosamente aumentato e i danni pagati alle auto, e alcune volte anche per i danni fisici, ha superato alla lunga le previsioni.

La domanda è lecita: è più conveniente riparare le strade o pagare i Contenziosi? All’intelligenza del lettore la risposta!

Per questo sindaco le priorità sono le associazioni, potenziali serbatoio di voti secondo alcuni, e il paese risulta sempre più abbandonato a se stesso senza una guida amministrativa oculata.

Ma andiamo a quello che è successo ieri sera, intorno alle 18.00 in Via Trento all’incrocio con Via Flli Bandiera.

Una savese a piedi, con al fianco il figlio adolescente, verso le 18.00, sta per scendere il marciapiede e che trovano i suoi piedi?

Un macroscopico dislivello stradale  e da qui la caduta per terra. La donna è stata ricoverata all’Ospedale di Manduria con un forte dolore al ginocchio.

Il nosocomio messapico ha refertato una micro frattura alla rotula (foto sopra). Da qui i parenti della donna stanno preparando la denuncia da portare al Comando Stazione dei Carabinieri di Sava.

Giovanni Caforio

viv@voce

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