MARTINA FRANCA. Tre famiglie siriane saranno accolte nello Sprar, grazie ad un ponte aereo. Domani l’arrivo all’aeroporto di Bari

MARTINA FRANCA. Tre famiglie siriane saranno accolte nello Sprar, grazie ad un ponte aereo. Domani l’arrivo all’aeroporto di Bari

Il Comune di Martina Franca e l’Associazione Salam aderiscono al programma di resettlement

Verranno accolte – grazie al programma di resettlement – 12 persone tutte di nazionalità siriana, con un ponte aereo dalla Turchia, presso lo Sprar di Martina Franca, gestito dall’Associazione Salam ong.

Il Comune di Martina Franca, ente attuatore, ha infatti aderito al Programma di “reinsediamento” proposto agli enti locali dal Servizio Centrale su indicazione del Ministero dell’Interno, con il quale l’Italia si impegna ad accogliere cittadini richiedenti asilo provenienti da Libano e Turchia.

Arriveranno a Martina Franca tre nuclei familiari, di cui: uno formato da due genitori con quattro bambini di 14, 12, 10 anni ed una bimba di appena 1 anno e mezzo; un altro formato da una donna con i suoi tre figli di 11,13 e 16 anni; ed infine un ultimo nucleo familiare composto da due giovani sposi. Sono tutti rifugiati politici riconosciuti  dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr). Sono scampati all’orrore e alle atrocità di una terribile guerra che  – secondo le stime del Syrian Center for Policy Research – avrebbe già causato oltre 470 mila morti. Tra questi anche tantissimi bambini.  

Dopo aver lasciato il loro paese d’origine, i 12 siriani sono riusciti a raggiungere la Grecia dove sono stati costretti, tuttavia, a vivere nel campo di Idomeni, al confine con la Macedonia. Trasferiti in Turchia, secondo un accordo del Programma europeo di resettlement, e  attraverso il riconoscimento dello status di rifugiato da parte dell’Unhcr, è stato possibile provvedere al loro viaggio in Italia.  Un viaggio sicuro organizzato grazie ad un canale umanitario.

A riceverli domani all’aeroporto di Bari e ad accompagnarli nella città di Martina Franca, saranno i rappresentanti del Comune di Martina Franca e la Presidente dell’Associazione Salam Simona Fernandez.

Il programma di resettlement consiste nel trasferire i rifugiati, già riconosciuti dall’Unhcr, da un paese di primo asilo dove non ci sono possibilità di integrazione e la protezione può essere messa a rischio, verso un Paese terzo.

Come già sostenuto dall’UNHCR, anche la Presidente dell’Associazione Salam crede fortemente nella validità di questo programma che “rappresenta un importante strumento di protezione internazionale”. Infatti dichiara la Fernandez “sono tanti i casi in cui i rifugiati non possono far ritorno nel proprio paese e neppure restare nel paese di primo asilo in quanto mancano le condizioni di sicurezza”. 

Inoltre, grazie al reinsediamento, è possibile far viaggiare in totale sicurezza i richiedenti asilo che ogni giorno rischiano la propria vita e quella dei propri figli, tra le acque del Mar Mediterraneo. Mare  dove negli ultimi giorni sono morte secondo l’Unchr  fino a 700 persone vittime di tre naufragi.

I dodici rifugiati saranno accolti in un ambiente protetto: nello Sprar di Martina Franca che ospita già 42 richiedenti asilo. Qui le famiglie siriane potranno beneficiare di protezione legale e di una residenza stabile; potranno riacquistare una propria autonomia. In poche ma importanti parole: potranno ricominciare una nuova vita.

Antonietta PODDA

viv@voce

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