Lama (Ta). LEGAMBIENTE DICE “NO” ALLA RIPROPOSIZIONE DEL PIANO DI LOTTIZZAZIONE IN ZONA “BATTAGLIA”
Nei giorni scorsi è stata pubblicata la delibera di approvazione del progetto di larga massima per la costruzione a Lama (zona “Battaglia” /via Azalee) di un complesso turistico – alberghiero
Si tratta di un intervento rientrante nel piano di lottizzazione denominato “Redentore srl ed Ellesse srl” e consistente nell’edificazione di ben 80 unità immobiliari e di un centro servizi da realizzarsi in un’area edificabile di mq 22.000 sottoposta a vincolo idrogeologico.
Legambiente esprime la sua netta opposizione nei confronti di questo progetto.
Per Leo Corvace “Non è costruendo di più, aggiungendo cemento al cemento che si crea riqualificazione. Al contrario lo stop alla cementificazione è la base di partenza irrinunciabile per la riqualificazione urbana ed ambientale di questa come di altre zone costiere. Il turismo non può essere il cavallo di Troia per l’insinuarsi del cemento nelle aree di maggior pregio ambientale e paesaggistico. Anche il turismo non può sottrarsi alla valutazione di sostenibilità ambientale, come ogni attività economica. Non è possibile aggiungere altro cemento nel mentre manca il Piano Coste Comunale e buona parte del litorale di Talsano – Lama – San Vito soffre la cronica carenza di infrastrutture, versa in condizioni di abbandono ed è deturpato da abusivismo e disordine urbanistico. “.
Per Legambiente occorre un progetto di riqualificazione dell’intera zona costiera comunale abbattendo quel che vi è da abbattere, effettuando opere di ricomposizione del paesaggio deturpato, rinaturalizzando le aree degradate, rimuovendo le molte discariche diffusamente disseminate, impiantando zone a verde, imponendo canoni architettonici armonici, collegando la fogna e risolvendo la questione depuratore. E’ nelle maglie già urbanizzate e non a ridosso del litorale che vanno invece creati i centri di aggregazione sociale e promosse attività commerciali e di ricezione turistica. Attività non invadenti rispetto alle peculiarità ambientali e paesaggistiche della costa e rispondenti ad una logica di pianificazione dell’intera zona costiera e non di un solo comparto. L’alternativa all’industria non si crea continuando a massacrare in forme diverse il territorio.
Entrando nel merito del progetto, occorre rilevare come il piano di lottizzazione sia ampiamente scaduto senza che peraltro siano state eseguite le previste opere di urbanizzazione primaria. Per Lunetta Franco, presidente di Legambiente Taranto, “si tratta del classico esempio di incompiuta che ha caratterizzato la pianificazione esecutiva nel nostro territorio, per cui il cemento prevale come priorità e le opere di urbanizzazione rimangono relegate al ruolo di optional e sovente non vengono realizzate. Incompiute che troppo spesso generano degrado, disordine urbano ed inquinamento della falda e del mare. Anche se le permissive modifiche normative apportate in materia urbanistica degli ultimi anni consentono ai privati di riproporre questo piano di lottizzazione, noi riteniamo che occorra invece cambiar pagina.”
La perdita di efficacia del piano di lottizzazione (reiterato nel 1993 e scaduto 10 anni dopo) e della sua convenzione (del 1988) per Legambiente consentono al Comune di recuperare il potere di pianificazione della zona interessata e la possibilità di destinarla diversamente anche rispetto alle previsioni di un PRG decaduto da tempo, connotato da alto consumo e spreco di territorio e spesso in contrasto con moderni criteri di sostenibilità ambientale.
Non pochi dubbi solleva la stessa denominazione del progetto, “complesso edilizio turistico residenziale turistico – alberghiero” che rimanda a scenari suscettibili di trasformarsi in mera operazione di natura immobiliare. Del resto, mentre nel progetto è ben esplicitato l’obiettivo di realizzare 80 appartamenti, del tutto indefinito e generico rimane il previsto centro servizi che dovrebbe qualificare come “turistico” l’intero complesso.
Legambiente, quindi, auspica la bocciatura del progetto quando verrà ripresentato in consiglio comunale nella sua versione definitiva – esecutiva.