SAVA. Parco Cinieri. Il sindaco pro tempore IAIA si prende il merito anche per non aver alzato un dito? L’unica fatica fatta è stata quella di tagliare il nastro
Come un progetto interprovinciale si realizza senza nessun passaggio dall’amministrazione IAIA
Certo è che, a nove mesi dalle elezioni, il primo cittadino savese deve cercare di poter quanto più possibile sfornare dal congelatore le opere, o i lavori, tenuti in naftalina in tutti questi anni, in modo da creare, secondo lui, un clima ottimo per la sua rielezione.
Lavori, tra l’altro, di non sua fattura. Ma il Parco Cinieri, nella sua realizzazione e nella sua direzione dei lavori non ha visto per nulla investito il nostro Comune affatto. Esso fa parte di un progetto in cui la passata amministrazione, per essere chiari quella che era capeggiata da Aldo Maggi, ha creduto e partecipato. E quindi ci sono voluti i tempi tecnici per completare l’opera. Ma IAIA in suo comunicato fatto pubblicare da Quotidiano di Puglia, ieri giovedì 7 luglio, dà una versione diversa dei fatti. E siccome noi con le parole abbiamo molta dimestichezza e memoria lunga il comunicato del primo cittadino savese lo sappiamo leggere molto bene in quanto abbiamo seguito i lavori di questo Parco, notato e rimarcato le inadempienze in corso d’opera.
E su tutto, da sottolineare, la presenza quotidiana del dottor Pasquale Calasso, assessore ai Lavori pubblici, sul cantiere manco fosse un tecnico eccelso. Un assessore ai Lavori pubblici quando vede che stanno per sotterrare materiali speciali da conferire in discarica, che fa? Per prima cosa si attiva per far sì che questo non avvenga e gli strumenti a sua disposizione non sono pochi. Invece nulla. I materiali speciali, ripeto da conferire in discarica, sono stati esposti, all’interno dell’area del Parco Cinieri, per diversi mesi manco se non fossero degni di nota. E stavano per essere sotterrati da una settimana all’altra.
Da qui l’ambientalista e giornalista Mimmo Carrieri ha fatto i suoi passi. Da qui i lavori sono stati sospesi e ripresi solo quando è stata bonificata l’area, ed estratti i materiali speciali sotterrati. Quindi il dottor Calasso che meriti ha? Ma proseguiamo. Che è meglio. Area antistante l’accesso del Parco da Via Leonardo da Vinci. Con una rientranza di oltre cinque metri dalla strada, e con una sopra elevazione di circa 30 centimetri la quale parte dalla superficie di calpestio dell’accesso viene montata la pavimentazione del tipo betonella, ovvero mattoni cementizi autobloccanti. Quindi abbiamo un’altezza che parte da 30 centimetri per poi farla arrivare a zero che sarebbe la congiunzione con il manto stradale esistente.
Una ottima pendenza che ogni tecnico riterrebbe idonea. Finito il lavoro di messa in opera del lastrico, risultato? Al centro della mattonata, lungo tutto il perimetro, c’è un continuo avvallamento il quale permette all’acqua piovana di non defluire. In poche parole, lungo tutto il tratto antistante all’accesso di Via Leonardo da Vinci l’acqua crea un acquitrino. E il dottor Calasso qui dov’è? Con una lettera inviata al dirigente al Patrimonio savese, arch. Alessandro Fischietti, il nostro giornale chiedeva lumi su questa situazione. E nell’arco di poco meno di 24 ore dall’arrivo della lettera il dirigente mi diceva che su questi lavori il Comune di Sava non aveva voce in capitolo.
E che quindi era una società barese, per l’esattezza la Advenco srl, la responsabile della direzione dei lavori al Parco Cinieri. E siamo nell’autunno 2014. In un suo sporadico incontro con la cittadinanza, dal palco in Piazza San Giovanni, il sindaco pro tempore IAIA dice su questo oggetto: “Nel prossimo mese di giugno verranno completati i lavori”. Quindi l’opera doveva essere pronta, secondo il sindaco IAIA, nel passato giugno 2015. Ma così non è stato. Affatto.
Intanto la ditta esecutrice dei lavori smontava parzialmente la mattonata su Via Leonardo da Vinci, montava le rastrelliere, ed era convinta che le pendenze avrebbero lavorato meglio rispetto a prima. Macchè. Come prima. E il dottor Calasso qui dov’era? Eppure i suoi appuntamenti quotidiani sul cantiere, da autentico padrone di casa e da perfetto conoscitore della materia, lasciavano presagire ben altri risultati. Ma questo, secondo il sindaco pro tempore IAIA non è degno di nota affatto.
Come, da autentico sornione, nell’inaugurazione della passata domenica dice: “Non è un opera che appartiene a questa amministrazione. Ma appartiene a tutti i cittadini”. Lecita la domanda: “E allora che vuol dire questa affermazione? Che sono stati i cittadini che hanno preparato il progetto, collegato Sava con i Comuni del Montedoro?” Ma per favore. IAIA esca fuori da questo gioco di parole e dica, ciò che è giusto, che quest’opera non gli appartiene affatto. Neanche minimamente. Come non gli appartiene la gloria del completamento dei lavori di Parco Cinieri.
E non spezzi lance a favore dell’ufficio tecnico savese o per il dottor Pasquale Calasso che non c’entrano nulla. Per nessun motivo, per nessuna ragione. Dica solo un immenso grazie alla passata amministrazione, a quella Maggi (la ricorda ancora vero?), se in questi 5 anni il paese ha beneficiato di alcune opere pubbliche e che lei ha avuto l’immensa fortuna di trovare su di un piatto d’argento. E che sicuramente la sua squadra amministrativa non sarebbe mai stata in grado di realizzare.
La cronaca ci dice che giorno 17 taglierà il nastro all’isola ecologica. IAIA, qui che dirà? Che il merito è suo? Anche qui c’è da ridere. Riserviamo ai nostri lettori, e a chi crede che il fumo buttato negli occhi da parte di questa amministrazione non c’è più, un’ ampia risata quando sentiremo il discorso dello IAIA quando si presenterà al cancello dell’isola ecologica domenica 17 luglio per l’inaugurazione.
Anche in questa occasione di cose ne avremo da dire. E di che maniera pure …
Giovanni Caforio