“PER UNA AUTORITÀ PORTUALE UNICA TARANTO BRINDISI”

“PER UNA AUTORITÀ PORTUALE UNICA TARANTO BRINDISI”

Nota stampa di Antonio Castellucci, segretario generale

Il sistema della portualità pugliese, per l’attenzione anche del Governo nazionale, oggi più che nel passato è uno specifico produttivo del sistema economico di questa parte di Mezzogiorno; esso è da considerarsi fattore competitivo, vettore di sviluppo che può costituire una svolta per il rilancio economico-sociale delle nostre aree territoriali.

Le dichiarazioni di stampa circa l’opportunità di un’unica Autorità Portuale Brindisi Taranto, formalizzate di recente dalla neo sindaca di Brindisi Angela Carluccio e dal primo cittadino di Taranto Ezio Stefàno al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Del Rio, rilanciano le ragioni da tempo sostenute anche dalla Cisl Taranto Brindisi su questo argomento che può essere davvero determinante per lo sviluppo di entrambi i territori; anche se, forse, avrebbe meritato e merita tutt’ora, sul territorio, maggiore spazio nel dibattito sia politico che amministrativo.

Sarebbe opportuno, dunque, recuperare il tempo perduto, prefigurando decisioni condivise che soddisfino compiutamente le esigenze di quest’area alla ricerca di rilancio strutturale ed infrastrutturale. Occorre una visione di sviluppo e di sistema territoriale condivisa attraverso un’alleanza sociale, un patto che coinvolga tutti, nessuno escluso, che possa concordare anche delle questioni che riguardano il futuro della portualità, inserite in un quadro più generale e articolato di economia del mare che comprenda anche altri settori, quali turismo, pesca, trasporti, ecc.

Taranto e Brindisi che fanno parte di quel Grande Salento evocato da molti in tempi non lontani e tornato alla ribalta con la soppressione delle Province, sono territori che sappiamo bene offrono di sé potenzialità economiche e produttive molteplici e diversificate purtroppo, finora, mai compiutamente attualizzate né mai pienamente messe in rete.

Altrettanto indispensabile, tuttavia, è che si evitino logiche di campanile, per cui  sarà necessario elaborare, programmare e concretizzare, grazie alla concertazione sociale, opere strategiche infrastrutturali per il presente e per il futuro sociale ed occupazionale di questa parte della Regione pensando, ad esempio, ad una “grande piastra logista del Salento”, dove ogni territorio sia parte attiva con le sue dinamiche commerciali, industriali, turistiche, dei servizi, agroindustriali e con tutto quanto ne consegue.

Insomma, basta con le sole analisi! Basta anche con le promesse ed i tanti buoni propositi, perché qui c’è bisogno assoluto di concretezza.

Cartina di tornasole, a nostro avviso, sarà la capacità di rilanciare, anche nel linguaggio corrente, le argomentazioni di uno sviluppo sia portuale che retro portuale a rete appunto con i corrispondenti siti dell’intero Salento, non sottovalutando che altrove analoghe sinergie hanno generato attrattività, progresso, ricchezza sociale e rivitalizzato l’imprenditorialità più illuminata; basti ricordare che un’unica Autorità, costituita da due grandi territori con due grandi storie, avrebbe accessi su due mari l’Adriatico e lo Ionio, nonché disponibili due aeroporti, a Brindisi e a Taranto/Grottaglie che possono serenamente coesistere considerate le diverse caratteristiche per cui sono stati concepiti e si sono sviluppati finora.

L’intesa dichiarata da entrambi i sindaci di Brindisi e di Taranto, dovrà comunque essere attentamente approfondita, per quanto essa deponga già favorevolmente per la buona riuscita del progetto in un contesto di ridisegno e di accorpamenti che il Governo intende realizzare nel sistema portuale nazionale e rispetto ai quali è ancora possibile elevare anche le capacità contrattuali come territori “insieme”.

Come Cisl auspichiamo che tali scelte siano sostenute da maggioranze politiche quanto più larghe possibili e condivise senza riserve anche dagli operatori economici e dalle rispettive Associazioni di rappresentanza. La moratoria da alcuni ipotizzata non risolverebbe in sé la questione dell’Autorità portuale di Brindisi, perché servirebbe solo ad accrescere l’incertezza in cambio di una manciata di mesi in più di attesa.

Non è esattamente di questo che gli Operatori marittimi di Brindisi né quelli di Taranto hanno bisogno e, meno che mai, i nostri giovani il cui futuro lavorativo prossimo è anche nelle mani dell’attuale classe dirigente.

La Cisl Taranto Brindisi è decisamente al fianco di questi giovani che decidono di non scappare via e di scommettere la propria esistenza lavorativa rimanendo qui, in un contesto territoriale da terzo millennio che può e deve misurarsi con scenari sociali ed economici non più circoscritti ma che finalmente guardino all’Europa, al Mediterraneo e al resto del mondo”.

viv@voce

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