SAVA. Pronta l’isola ecologica dopo ben tre anni di ritardo
Nell’inaugurazione il sindaco pro tempore Dario IAIA glissa sui ritardi macroscopici della sua amministrazione e dà la colpa alla burocrazia
E così la tanto agognata isola ecologica è in funzione da oggi, lunedì 18 luglio. Zona industriale, direzione San marzano è alla destra del primo rondò a poche decine di metri.
Quindi il nostro paese, era ora, si dota di questo importante recapito in cui il savese può portare tutto ciò che non gli serve più e munito di tessera sanitaria può accedere al servizio. E questo è per ciò che può servire all’utenza. Ma andiamo agli elogi dello IAIA. Nell’inaugurazione, fatta lo scorso venerdì 15 giugno, ha spezzato lance in favore di tutti. Ma proprio di tutti. Manco questi ultimi fossero gli artefici del successo dell’isola ecologica a Sava. Compreso lui stesso, s’intende.
Ma abbiamo la fortuna di non avere la memoria corta. E tra l’altro anche quella di leggere le carte, a differenza di chi le carte non legge e dice ciò che più gli conviene. Ma noi siamo convinti che l’epoca dei fessi in questo nostro paese è finita. E chi vuole essere fesso è solo perche non vuole guardare oltre le parole che gli vengono dette.
A monte, di questo articolo, c’è l’importanza di questo sito. Del tutto. Ma non possiamo negare ai savesi il ritardo macroscopico della realizzazione di questa isola ecologica. Quest’ultima, tra le tante altre opere, ereditata dalla passata amministrazione. Progetto e finanziamento approvato con oltre 120 mila euro. Da qui è pronto il primo sito. E siamo già nel 2013. Il posto destinato è l’area antistante il Palazzetto dello sport, o meglio Via Capitano Schifone.
PRIMO SITO: VIA CAPITANO SCHIFONE
La ditta appaltatrice inizia i lavori: intonacatura delle pareti esterne. Ma gli viene intimato lo stop degli stessi. Si cambia sito. Motivo? Qualche notabile, abitante nella zona, storce il naso e promette battaglia su questo. Si cambia. E vai!
SECONDO SITO: EX MACELLO ZONA INDUSTRIALE
Ma anche qui, il vicinato, non vede di buon occhio la cosa. E vai!
Terzo sito. Quello definitivo, si spera. Lotto alle spalle dell’ex macello in direzione con la Contrada San Giovanni. E passano due anni da questo balletto. Certo i 120 mila euro non bastano più. E ci vuole una nuova progettazione e una nuova direttiva dei lavori. E vai! Altri 70 mila euro sono i soldi che servono per questo “capriccio”, cambiato per la terza volta. Previsione di consegna dei lavori? Giugno 2015. Giugno 2016: un altro anno di ritardo!
In conclusione, oggi, possiamo dire che l’isola ecologica a Sava è costata forse più di 200 mila euro. Queste sono le cifre. Andiamo ai ringranziamenti distribuite dallo IAIA nell’inaugurazione del passato fine settimana.
Al primo posto c’è la compagnia privata della raccolta differenziata Igeco. “Ringrazio la dottoressa Ricchiuto, amministratore della Igeco azienda che collabora con noi nel servizio di raccolta dei rifiuti …”. E qui ci fermiamo. La Igeco portava nel suo contratto d’appalto firmato con il nostro Comune, datato 2012, l’obbligo di creare un’ “area attrezzata” permanente idonea alla raccolta dei rifiuti differenziati. E questo andava di pari passo alla raccolta porta a porta. Risultato?
Questo non è avvenuto. E quindi Sava non ha potuto beneficiare di questo servizio, in questi tre anni, nonostante lo stesso fosse sancito dal contratto. La colpa di chi è? Forse abbiamo un sindaco, forse abbiamo amministratori, che avrebbero dovuto vigilare sul rispetto contrattuale tra il nostro Ente e il soggetto privato? Andiamo avanti.
E quando la Igeco, nel 2014, ha chiesto quasi 800 mila euro di differenza sul contratto in quanto il recapito finale non era più la discarica di Manduria ma quella di Massafra, come mai nessuno, dico nessuno, ha sollevato qualche perplessità su questa esoso richiesta di aumento?
Per la cronaca la Igeco, con questo nuovo aumento contrattuale, porta a casa circa tre milioni di euro all’anno. E ricordiamo ai nostri lettori che il costo della differenziata verte esclusivamente sulle tasche dei savesi. In assoluto. Lo IAIA prosegue con gli elogi.
Loda la Comandante di Polizia municipale, ten. Luigina Soloperto, “per lo straordinario impegno che ci mette, con passione e amore … “. E su questo, francamente, non ci siamo accorti in questi 5 anni. Forse il sindaco pro tempore savese vede un altro paese.
Forse vuole annebbiare la vista a chi, potenzialmente, vede meglio di lui i disastri provocati dalla sua squadra amministrativa in questi quasi 5 anni di monopolio ammnistrativo. Ma la sua frase, curiosa, la dice tutta: “Speriamo di poter andare in ferie per riposarci un pò”. Addirittura.
Tante “fatiche” fatte. Il passaggio dal Medio Evo al Paleolitico Inferiore è stato duro. Che tristezza. Il paese è stato rivoltato come un calzino ma i buchi sono rimasti quelli di prima. Anzi, più grandi.
E forse l’unico elogio, quello più appropriato, lo ha dato all’assessore all’Ecologia e all’Ambiente Mirko Piccolo il quale, dato di fatto, si barcamena come meglio può, senza avere il supposto giusto per la sua branca amministrativa. Che dire?
Un sindaco, in genere, dice ai suoi amministrati la verità dei fatti. Il politico, invece, dice ciò che più gli conviene. Al lettore l’intelligenza di capire i fatti e di come vengono raccontati …
Giovanni Caforio