Nasce il sistema delle ciclovie turistiche nazionali. Tra queste figura la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese

Nasce il sistema delle ciclovie turistiche nazionali. Tra queste figura la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese

Valorizzato anche da #sullevenedellapuglia. Progetto dell’Associazione Salam

E’ diventato realtà il sistema nazionale di ciclovie turistiche, all’interno del quale si inserisce la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese.

Sono stati infatti firmati il 27 luglio scorso da parte del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, del Ministro dei beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, e dei rappresentanti delle Regioni coinvolte, tre protocolli d’intesa tra cui anche quello riguardante la progettazione  e la realizzazione della Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese. 

Con 91 milioni di euro – somma questa inserita nella Legge di Stabilità 2016- saranno  finanziate le tre grandi ciclovie turistiche: la Ciclovia Ven-To (che collega Venezia a Torino), quella del Sole (che collega Verona a Firenze) insieme alla Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese (che collega Caposele a Santa Maria di Leuca).

Quest’ultima, valorizzata – in particolare nel tratto che collega il centro visite del Gal Valle D’Itria alla Pineta Ulmo, in Provincia di Brindisi – dal progetto “Sulle vene della Puglia, il patrimonio culturale e la sua valorizzazione integrata come opportunità di partecipazione dei migranti”.

Il progetto promosso e sostenuto dall’Associazione Salam, ente gestore dello Sprar di Martina Franca, di concerto con il Coordinamento dal basso per la ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, e patrocinato dal Comune di Martina Franca (TA), ha inteso valorizzare il territorio rurale locale, dando così vita ad un percorso formativo di inclusione sociale ed inserimento lavorativo rivolto ad otto beneficiari di protezione internazionale.

I partecipanti al progetto, coordinati da una guida turistica della Regione Puglia, dopo un percorso di formazione continua sulla storia del paesaggio culturale locale, sui sistemi di data entry e sulle funzionalità dei CSM nel web, hanno lavorato alla raccolta, elaborazione, traduzione dei testi diventati audioguide e ora in parte fruibili dal cicloturista.

Infatti lungo una parte della Ciclovia dell’AQP sono stati installati alcuni pannelli – una segnaletica smart dotata di QR codes, da cui i cicloturisti possono scaricare attraverso una semplice app “izi.travel” le audioguide (in arabo, inglese, francese, russo e cinese).

Il lavoro di raccolta dati prosegue ancora oggi: i partecipanti al progetto si stanno infatti occupando di acquisire informazioni utili per descrivere al meglio le masserie didattiche intorno al tratto di Ciclovia che attraversa la Valle D’Itria.

L’itinerario è accessibile a tutti, anche alle famiglie e può essere percorso in bicicletta ma anche a piedi. Il cicloviaggiatore, partendo dall’imbocco della Ciclovia a Figazzano, contrada del Comune di Cisternino, grazie anche al supporto delle audioguide potrà immergersi alla scoperta della natura pugliese, della sua storia, sino all’intersezione con la strada provinciale che collega Martina Franca a Ceglie Messapica. 

Si tratta di un vero e proprio percorso multimediale, unico nel suo genere tanto da essere riconosciuto tra i migliori progetti a livello nazionale che sono riusciti ad unire accoglienza e inclusione.  Per questa ragione, il progetto è stato inserito nell’Atlante Sprar 2016, un rapporto sul mondo della seconda accoglienza, che è stato presentato a Roma  presso la sede ANCI Nazionale lo scorso 13 luglio alla presenza tra gli altri di Mario Moncone “Capo Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno” e Daniela Di Capua “Direttrice del servizio centrale SPRAR” nonché Piero Fassino nelle vesti di presidente ANCI.

A. Podda

 

 

 

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