Santa Caterina di Nardò (LE). 8 settembre. Paolo De Vizzi prova ad andare oltre il record mondiale assoluto di permanenza subacquea con erogatori
Un’altra grande sfida attende l’atleta messapico. Ad una profondità di 10 mt circa, attualmente stabilito in 51 ore
Paolo De Vizzi è un ragazzo disabile di Manduria in provincia di Taranto. Egli fa parte del triste elenco delle vittime della strada da quando nel 1996, appena ventiduenne, viene gettato fuori strada da un camion, rimanendo agonizzante per ore nel bel mezzo della campagna.
Conseguentemente all’incidente, è paralizzato dal busto in giù e, solo grazie all’opera di un importante centro di riabilitazione di Imola, accadde quello che secondo i medici, può definirsi il “miracolo” : la lesione midollare, considerata permanente, divenne temporanea e Paolo, dopo anni di sconforto totale, ricomincia a sperare! Paolo, intanto, non dimentica il suo grande amore per il mare, passione coltivata fin dalla tenera età per quel meraviglioso mondo sommerso, che oggi più che mai ha voglia di scoprire.
Con grande caparbietà, che lo ha sempre contraddistinto, ha pazientemente lottato anche quando tutti suoi sforzi sembravano vani e nei fondali del suo mar jonio ritrova la forza di “ripartire”… è lì che consegue il suo primo brevetto subacqueo: l’Open Water. Dopo questa prima grande e importante conquista, in pochi mesi ottiene il più alto dei brevetti raggiungibili per la sua disabilità, e in quel momento per paolo inizia la sua seconda vita!
Egli comprende, che il suo non è uno stato di riconquistato benessere, ma una vera e propria “MISSIONE”, un grande esempio da dare a tutti coloro che come lui si trovano costretti ad affrontare una tragedia avuta sin dalla nascita o durante il corso della vita, un dolore immenso dentro che toglie la voglia di lottare e di vivere! Paolo decide così , per sé stesso e per tanti altri di divenire un esempio e inizia a sostenere a grande voce che “nulla e impossibile ma tutto e possibile se lo si vuole davvero I RECORD 2011-2012 Immersione dopo immersione, esperienza dopo esperienza, nasce in Paolo quel desiderio di andare più in profondità e scoprire le molteplici meraviglie del mondo sommerso.
Un giorno, chiacchierando con il suo istruttore, quella che era solo una chimera, diviene un obiettivo grazie al supporto del diving di Andrea Costantini (Costa del Sud Diving Service). Paolo valuta, pensa, studia, si allena duramente ed arriva ad effettuare, il 18 giugno 2011, un’immersione fino a 62 mt e 30 cm sotto il livello del mare; il tutto con la supervisione di istruttori e medici. Paolo stabilisce così un primato per persone con disabilità.
Dopo il primo successo, Paolo sente crescere la voglia di sfidare sé stesso con una nuova prova: la permanenza sott’acqua di 10 ore. Raggiunge con estrema facilità questo traguardo, e immediatamente matura l’idea di raddoppiare i tempi. Il pomeriggio del 30 giugno del 2012 alle 16:00, Paolo si immerge e trascorre 20 ore giocando a dama con i suoi assistenti, mangiando frutta, andando in giro per i fondali con lo scooter subacqueo.
Le comunicazioni con chi è a terra sono assicurate da una maschera particolare, il gran facciale, dotata di microfono e dispositivo GSM. Sott’acqua Paolo porta con sé la sua carrozzina ma la abbandona lontano da sé: lì non ne ha bisogno. La immerge proprio per potersene separare e dimostrare che il mare è in grado di restituire a chi ha problemi motori la bellissima sensazione di essere autonomo. Intanto sulla terraferma Rai Uno con “Linea Blu”, Telenorba e Rai Tre irradiano via etere l’impresa di Paolo e i tantissimi turisti e curiosi ne seguono le gesta attraverso un maxi schermo sul quale vengono proiettate le immagini in diretta dagli abissi.
IL RECORD 2013 Il 2013 è l’anno di una nuova importante sfida! Superare il record di permanenza subacquea per normodotati: 32 ore, stabilito nel 2007 in Sicilia. Paolo fonda un’Associazione Sportiva Dilettantistica: “Il mare senza limiti” e, coadiuvato dallo staff dell’Associazione, comincia la sua preparazione fisica, mentale e logistica. Anche in questo caso viene affiancato da un team di medici, fisioterapisti, istruttori subacquei e amici che lo accompagnano e lo supportano in questo importante percorso.
La sua storia balza all’attenzione di tanti e un’agenzia di Como, Mediacreative, gli propone di realizzare un film-documentario che racconti la sua vita e segua passo-passo il suo tentativo di record. A fine giugno si parte: Santa Caterina di Nardò è il luogo scelto per l’immersione e tutto è in fermento; arrivano i medici che monitoreranno le condizioni di Paolo durante il record, arrivano gli istruttori subacquei che si daranno il cambio nell’assistere e far compagnia a Paolo sott’acqua, arrivano le troupes televisive, i collaboratori, arrivano decine di amici e curiosi.
Tra i presenti ci sono anche i corpi speciali delle forze dell’ordine, il 185º Reggimento Ricognizione Acquisizione Obiettivi “Folgore” (185º RRAO) per partecipare all’evento e contribuire con i loro mezzi nautici. Paolo si immerge venerdì 28 giugno 2013 e riemerge domenica 30 giugno, dopo 34 ore e 30 minuti di permanenza in acqua, superando gravi problemi di ipotermia e momenti di sconforto.
Il record è battuto, Paolo ha superato anche questo traguardo. Anche stavolta la carrozzina è stata portata in acqua, ma ha solo assistito all’impresa come tutti gli altri. L’OBIETTIVO 2016 Nella continuità del proprio percorso sportivo e personale, Paolo vuole superare un nuovo limite. Settembre 2016, presumibilmente, nella zona di mare adiacente al molo di Santa Caterina di Nardò (LE), ad una profondità di 10 mt circa, Paolo ha intenzione di andare oltre il record mondiale assoluto di permanenza subacquea con erogatori, attualmente stabilito in 51 ore.
Gli orari esatti di svolgimento della prova sono ancora da stabilire, verranno valutati di concerto con lo staff medico di supporto, le esigenze logistiche del Comune di Nardò e le condizioni atmosferiche. Le visite mediche preliminari hanno avuto esito positivo: il corpo e la mente di Paolo sono pronti per questa nuova sfida. Per la difficoltà dell’impresa e per le implicazioni sportive e scientifiche, il tentativo in oggetto avrà risonanza nazionale ed internazionale.
Già le sue precedenti imprese hanno avuto risalto su stampa e media locali e nazionali; in particolare il record di 34 ore e 30 minuti ha coinvolto sul posto uno staff di circa un centinaio di persone, tra personale medico, paramedico, sportivo, militare e mediatico. Inoltre, proprio il record delle 34 ore e 30 minuti, è stato oggetto del film documentario “La mia seconda vita da record” realizzato dall’agenzia Mediacreative di Como, trasmesso sulle reti nazionali, premiato dall’Apulia Film Commission, dalla Sport Movies and TV 2013 e scelto dalla FICTS (Fédération Internationale Cinéma Télévision) per partecipare ai “World FICTS Challenge Festival 2014”, il Campionato Mondiale del Cinema e della Televisione Sportiva.
La nuova impresa di Paolo sarà ufficialmente presentata alla Fiera Eudi Show di Bologna 2016. L’evento sarà ripreso da emittenti televisivi nazionali e regionali.
La storia raccontata da Paolo L’incidente
“Fino all’età di 22 anni ero un ragazzo normalissimo ed ho sempre fatto pesca subacquea, passione nata da quando avevo l’età di 6 anni. Tutto iniziò il 9 dicembre del 1996 in una serata prima di andare in discoteca: un pirata della strada a bordo di un camion, dopo avermi fatto sbandare abbagliandomi, mi fece ribaltare in un piccolo burrone.
Non si fermò nemmeno per soccorrermi. L’impatto con il mezzo fu talmente grave che persi conoscenza e riportai una lesione midollare che mi paralizzò dal collo in giù. Dopo aver realizzato la gravità del mio incidente volevo suicidarmi ma non avevo la forza e il coraggio, quello che mi ha fermato fu l’amore dei miei genitori perché loro hanno fatto tanto per me e non potevo deluderli: avrebbero sofferto a vita e mi sarei sentito in colpa.
Un giorno, dopo tante sofferenze, il cambiamento cominciò ad arrivare e mi resi contro che avrei dovuto agire: da quel giorno mia vita cambiò. Nella vita bisogna essere positivi, non bisogna mai farsi mancare il sorriso, e dopo una caduta rialzarsi sempre più forte di prima.
La vita è fatta di scelte, sta a te decidere qual è scelta giusta da prendere, l’importante è che quello che hai scelto ti renda felice. Bisogna vivere sempre con la consapevolezza di non essere inferiore a nessuno ma anche con l’umiltà di non essere superiore agli altri. Quello che dico sempre è: il mondo cambia con il tuo esempio, non con la tua opinione. La vera forza l’ho trovata sempre nella mia volontà.
Quando dici: ”è impossibile” io rispondo tutto è possibile. Soprattutto anche quando credo di non farcela invece ce la faccio sempre. Una persona non nasce forte, ma diventa forte con i dolori e le sofferenze che ha affrontato e ha vinto.
Ogni giorno che mi sveglio ringrazio Dio di avermi fatto svegliare, aprire gli occhi e vedere la sua luce. A volte la vita ci riserva brutte sorprese, ci mette alla prova per vedere se siamo capaci di reagire alle avversità, ci tempra per prepararci a sfide sempre più importanti e difficili per poi essere in grado di superarle.
Nulla si ottiene senza sacrificio e senza coraggio, chi ha ragione ed è capace di soffrire alla fine vince sempre. Le mie sensazioni in acqua e il messaggio che voglio trasmettere La passione per quello che faccio è molto forte e molto spesso la gente pensa che la mia intenzione sia quella di compiere uno spettacolo eclatante o atteggiarmi a super sub che vuole strafare e andare oltre i propri limiti. Non è cosi, ciò che faccio lo faccio per me stesso e per scoprire i limiti che il mio corpo riesce a raggiungere, migliorando inoltre la mia conoscenza interiore.
Poi lo faccio anche perché mi piace moltissimo stare tante ore sott’acqua e scendere in profondità mi dà sempre emozioni fortissime. Nonostante non sia il mio habitat naturale pare che il mio corpo inizi a considerare il mare come la propria casa e provo delle emozioni stupende, sensazioni di benessere in tutto il mio corpo specialmente negli arti inferiori che non risentono più della rigidità neurologica.
Non riesco a spiegare le mie emozioni che provo quando sono sott’acqua: è un mondo paradisiaco, vedo tanti colori, tanto silenzio, tanta pace, tanta ma tanta vita. Ogni volta che comincio con i miei allenamenti al di là dello sforzo fisico sono sempre emozioni belle, molto forti e proprio per questo mi spingo ogni anno a fare record. Per raggiungere questi traguardi ci sono mesi di allenamento fisico e psicologico anche per perfezionare la mia attrezzatura. La subacquea a me personalmente aiuta tanto e mi fa vivere e sopportare meglio la vita quotidiana.
Il messaggio che vorrei mandare a tutti nel mondo è: non abbattersi mai perché nulla è impossibile. I limiti sono nella nostra testa. Le sofferenze ti fanno guardare il mondo con altri occhi e ti fanno diventare forte quasi come una roccia. La mia vita mi ha insegnato ad essere guerriero e io voglio che gli altri capiscano che nella vita bisogna lottare. Non bisogna mai arrendersi perché quando pensi che sia tutto finito è il momento in cui tutto ha inizio.
Questo video è stato realizzato da due miei cari amici. Volevano fare un documentario su di me e sul mio record.
https://www.youtube.com/watch?v=tJNmcs83174
Lo scorso anno è stato presentato a Bologna alla fiera Eudi Show dove i miei amici partecipavano come esordienti e sono arrivati al terzo posto con il mio video. Il video è la testimonianza di quanto prima ho raccontato. Ho voluto dimostrare che io diversamente abile grazie alla mia forza di volontà al supporto di tutte le persone che mi sono state accanto sono riuscito a riprendermi la vita; questo è stato possibile anche grazie anche al mare perché proprio lì non ci sono barriere architettoniche e siamo tutti uguali”.