SAN GIORGIO JONICO. “L’amministrazione Fabbiano è la solita politica old style, soliti accordi di palazzo, solite magagne”

SAN GIORGIO JONICO. “L’amministrazione Fabbiano è la solita politica old style, soliti accordi di palazzo, solite magagne”

Nota stampa del M5S sangiorgese

“Ennesima vergognosa dimostrazione di prepotenza e di assoluta chiusura verso le opposizioni da parte della maggioranza guidata da Fabbiano. Altro che cambiamento e collaborazione! -Così esordisce la consigliera Monica Altamura, e prosegue- anche questo Consiglio comunale è stato convocato “illegittimamente” dal nostro sindaco, contravvenendo ad un regolamento che probabilmente questa amministrazione reputa ormai carta straccia, nel quale si cita esplicitamente che debba essere il presidente pro tempore ad indire i lavori assembleari e non il primo cittadino.

Dinanzi a questo ennesimo sopruso mi sono sentita in obbligo come anche tutti i partiti d’opposizione di non partecipare alla farsa ed allontanarmi prima dell’appello in modo che la mia partecipazione non fosse annoverata sia per non rendermi complice di una convalida assembleare illecita, che per non essere conteggiata fra i gettoni di presenza a danno dei soliti contribuenti.

Anche avanti ieri infatti sono stati spesi denari pubblici esclusivamente per capricci e spartizioni di poltrone interne alla maggioranza, un’assemblea convocata esclusivamente perché fra i partiti di governo le poltrone sono già state assegnate e guai a rovinare i giochi di palazzo, guai pensare che la plebe opposizione possa mai osare di mettere i bastoni fra le ruote alle carrozze imperiali sulla figura del prossimo Presidente del consiglio. Solita politica old style, soliti accordi di palazzo, solite magagne, non ce la facciamo già più.

Tre sedute per la nomina di un semplice presidente del consiglio, che tra l’altro, dovrebbe essere super partes e rappresentare tutte le forze politiche non solo i partiti di maggioranza. Ormai i giochi sono chiari, questa giunta è palesemente eterodiretta dal consigliere Stefano Fabbiano, che la manovra come un burattinaio in un teatrino di provincia. Anche ieri se n’è avuta conferma quando alla mia legittima richiesta di prendere parola prima dell’inizio dei lavori, il presidente pro-tempore, la dottoressa Farilla, quasi impaurita da un mio scontato intervento a piedi uniti contro questa ignobile condotta, ha subito demandato ogni decisione ai banchi di governo che manco a dirlo hanno visto come patetico rappresentante il solito Fabbiano, che inveendo nei miei confronti ha deciso per tutti che la sottoscritta non avrebbe potuto parlare.

Si continua a sbandierare “collaborazione” ma di fatto le poltrone già assegnate non si vogliono toccare; se avessero voluto interloquire con l’opposizione, avrebbero convocato prima la conferenza dei capigruppo, mettendo in pratica la tanto sbandierata linea cooperativa.

Al di là, però di tali considerazioni, il vero rebus è: “ma questi il regolamento lo conoscono oppure lo ignorano volutamente”? Nel regolamento si legge testualmente all’art. 11: “Il consiglio provvede nella prima seduta, subito dopo la convalida degli eletti, a nominare nel suo seno con votazione segreta, a maggioranza qualificata dei due terzi dei consiglieri assegnati, il presidente del consiglio. Nel caso in cui nessun consigliere consegua la maggioranza prescritta, si procede a nuova votazione entro i successivi 10 giorni.

Qualora in tale occasione nessun consigliere consegua tale risultato, si procede nella stessa seduta a nuova votazione e risulta eletto il consigliere che abbia riportato la maggioranza assoluta dei voti dei componenti ed in caso di parità di voti si intende eletto quello più anziano” Appare chiaro come il regolamento sottolinei che se in prima seduta non si riesca ad eleggere nessun presidente, la seconda VOTAZIONE deve necessariamente essere effettuata entro e non oltre i 10 giorni.

Siamo invece ad ben oltre i 20 giorni dalla prima votazione e l’elezione per quanto ci riguarda deve essere invalidata. Inoltre ci devono spiegare come mai se nella prima riunione per eleggere il presidente del consiglio ci volevano i 2/3 dei voti, ovvero 11 (dato che se la matematica non è un opinione i 2/3 di 17 fa 11,33 arrotondato per difetto il risultato è proprio11), pur avendone i numeri non hanno comunque eletto il consigliere Sessa?

E ancora, come mai questo numero, in prima seduta non consentiva una elezione regolare, mentre in seconda votazione ne ha garantito una maggioranza prescritta? Cosa è cambiato fra la prima e la seconda votazione, i 2/3 si calcolano a secondo del clima o rispettando semplici calcoli matematici?

Che si sia ormai stabilito, per i vostri loschi accordi interni, che Sessa debba avere uno stipendio ormai è chiaro a tutti, ciò che non è ancora ben chiaro è se la vostra ignoranza è voluta oppure palesemente di fatto.

E mentre voi vi spartite le poltrone infischiandovene dei regolamenti e dei problemi reali della città, che ad un mese di distanza non ha ancora di fatto un governo operativo, noi ribadiamo con forza la posizione di assoluta autonomia e controllo. Siamo qui per tutelare solo ed esclusivamente gli interessi dei cittadini di San Giorgio Ionico.

Noi dobbiamo rendere conto del nostro operato solo ed esclusivamente a loro, quindi non dormirete sonni tranquilli”.

viv@voce

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