Sprar Martina Franca: primo nato in sicurezza grazie ad un canale umanitario
Ahmmad è nato avanti ieri mattina. Figlio di una coppia di rifugiati siriani arrivata in Italia grazie al programma di reinsediamento
Ahmmad, è questo il nome del piccolo nato ieri 5 agosto alle 11.05 all’Ospedale di Martina Franca, da una coppia di rifugiati arrivati lo scorso 16 giugno grazie ad un canale umanitario.
Lui siriano e lei irachena, vivevano in Siria con i loro quattro figli. Lui pasticcere e lei casalinga, in Siria ci sono stati fintanto che la paura di morire non ha preso il sopravvento.
Tutti insieme hanno lasciato la Siria per rifugiarsi in Iraq con la speranza di trovare un luogo più sicuro. Qui però il loro viaggio non si è fermato ma è proseguito necessariamente a causa di uno stato di instabilità politica, economica e sociale che investe tuttora il paese.
Dall’Iraq sono ritornati in Siria e non essendoci alcuna possibilità di sopravvivenza, come “ultima spiaggia” hanno scelto di ripartire e raggiungere la Turchia.
Fortunatamente, grazie ad un programma europeo in accordo con Libia e Turchia, sono stati inseriti nella lista dei fortunati che hanno potuto viaggiare in sicurezza per essere accolti in Italia. Il programma si chiama “resettlement”* o “reinsediamento” ed è stato proposto agli enti locali dal Servizio Centrale su indicazione del Ministero dell’Interno, con il quale l’Italia si impegna ad accogliere cittadini richiedenti asilo provenienti da Libano e Turchia.
Il Comune di Martina Franca e l’Associazione Salam (ente gestore dello Sprar di Martina Franca) hanno aderito al programma permettendo in questo modo a tre nuclei familiari, in totale 12 rifugiati siriani di viaggiare in totale sicurezza senza cadere nelle cattive mani dei trafficanti di esseri umani, e senza dover rischiare la vita nell’attraversare il Mar Mediterraneo, dove si continua a morire. Sono 4027 i migranti morti secondo le fonti dell’OIM (Organizzazione Internazionale delle Migrazioni) nei primi sette mesi del 2016: il 26% in più rispetto all’anno scorso.
Questo dato deve far riflettere sulla necessità di implementare dei canali umanitari legali d’ingresso affinché storie dei nostri tempi tristi come quella di tanti bambini migranti morti tragicamente nell’attraversare mari e paesi, come il piccolo Aylan, diventino lontani ricordi, soppiantati dalle belle notizie come la nascita di Ahmmad.
Il piccolo siriano nato a Martina Franca come dichiara la presidente dell’Associazione Salam Simona Fernandez “è uno dei bambini che grazie all’impegno dell’Unione Europea non conoscerà la guerra, non saprà che cosa vuol dire fare la fila per ricevere il pacco degli aiuti umanitari della Nazioni Unite e questo grazie alla “coscienza” delle nazioni europee che grazie al grande impegno dello Stato Italiano hanno riconosciuto la necessità di intervenire in maniera preventiva e non solo con il controllo delle frontiere in mare tramite l’operazione ormai nota Frontex. Oggi” – continua Fernandez – “saranno nati altri bambini tra Siria e Iraq ai quali non è stata data la fortuna che ha ricevuto Ahmmad. É a loro che va il nostro pensiero più grande, nella speranza che possano vivere un’infanzia normale e che prima o poi in quella che dalla Bibbia viene nominata ‘Mezzaluna Fertile’ sorga prima o poi un giorno senza guerra.” A. Podda
*Resettlement: consiste nel trasferire i rifugiati, già riconosciuti dall’Unhcr, da un paese di primo asilo dove non ci sono possibilità di integrazione e la protezione può essere messa a rischio, verso un Paese terzo.