Pioggia di critiche al Karolinska Institute di Stoccolma che assunse Paolo Macchiarini, il “mago dei trapianti”

Pioggia di critiche al Karolinska Institute di Stoccolma che assunse Paolo Macchiarini, il “mago dei trapianti”

Ieri resa pubblica la relazione dell’indagine esterna che ha scatenato critiche feroci nei confronti del management del Karolinska

Il chirurgo italiano accusato di truffa, falso ideologico e cattiva condotta, ha scatenato un ciclone travolgendo in uno scandalo il prestigioso istituto dove ogni anno vengono decisi i premi Nobel.

La reputazione del Karolinska Institute, uno dei più importanti ospedali della Svezia che assegna il premio Nobel per la medicina, è stata gravemente danneggiata dalle accuse dei pazienti che sono morti a seguito di operazioni sperimentali eseguite da un chirurgo per gioco.

Queste le conclusioni con le gravi accuse di “scarsa leadership” e “sciatteria” emerse dal rapporto presentato oggi da una commissione esterna nominata ad hoc relativa al ruolo dell’ospedale nella vicenda dello scandaloso impiego del chirurgo italiano Paolo Macchiarini.

Degli otto malati che avevano ricevuto il trapianto di trachea biotech, solo due sono sopravvissuti. Tre delle operazioni furono eseguite presso il Karolinska Hospital. I pazienti erano gravemente malati e avrebbero avuto pochi mesi di vita.

Il ciclone scatenato dal chirurgo italiano Paolo Macchiarini, aveva costretto Urban Lendahl, segretario generale dell’Assemblea Nobel dal 2015, a dimettersi. Lendahl fu colui che più di tutti caldeggiò nel 2010 il reclutamento in Svezia di Macchiarini, considerato all’epoca il «mago dei trapianti di trachea».

Il chirurgo toscano, 58 anni, venne in Svezia nel 2010, al culmine della carriera: nel 2008 aveva effettuato il primo trapianto di trachea al mondo, e l’incredibile intervento fu riportato con entusiasmo e ammirazione dalla stampa mondiale. Macchiarini dovette andarsene, lasciando dietro di sé quello che secondo molti esperti è il più grande scandalo della storia della medicina e della ricerca in Svezia.

Scandalo emerso dapprima grazie a un’inchiesta della rivista Vanity Fair Usa e poi venuto alla luce in Svezia in seguito a un documentario trasmesso dalla tv nazionale a gennaio. Macchiarini, accusato di cattiva condotta e violazioni etiche, e indagato addirittura per omicidio colposo, si è trasformato in un incubo per il Karolinska.

Ora Sten Heckscher che ha condotto l’indagine esterna ritiene che l’ospedale Karolinska ha la responsabilità formale per le operazioni, ma anche l’università ha la responsabilità parziale. Infatti quattro collaboratori svedesi del chirurgo, avevano sollevato dubbi sui dati da lui pubblicati in merito ai suoi trapianti di trachea.

Nonostante Bengt Gerdin, professore dell’Università di Uppsala incaricato di svolgere un’indagine interna, fosse giunto alla conclusione che Macchiarini avesse falsificato i dati e che le operazioni svolte non fossero affatto un successo, Anders Hamsten, rettore del Karolinsk, decise che il chirurgo non aveva commesso alcun reato scientifico. Dall’indagine di Gerdin trapelava inoltre che Macchiarini avesse operato senza un’approvazione etica.

Secondo il rapporto, l’assunzione di Macchiarini, la sua nomina e il monitoraggio della sua ricerca è stata gestita male. “E ‘grave quando una università non gestisce questo tipo di processi” ha dichiarato Sten Heckscher.

Alla luce delle conclusioni dell’indagine esterna, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il prestigioso Istituto dei Nobel, ha perso di fronte al mondo credibilità e affidabilità, anche perchè alla base della posizione difensiva del Karolinska nei confronti di Macchiarini, sembra vi sia stata una questione economica, sia perchè bisognava restituire parte dei finanziamenti ed inoltre, trattandosi di pazienti deceduti, poteva esserci la necessità di risarcire le famiglie.

Sarebbe il caso, dunque, di sospendere il Nobel per la medicina per un paio di anni per rispetto verso le famiglie colpite e fino a quando non si ristabilisca una leadership del Karolinska Institute corretta e trasparente.

Intanto Paolo Macchiarini risiede in Russia dove dirige un progetto di rigenerazione dei tessuti.

viv@voce

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