TARANTO. Mons. Filippo Santoro parlando nell’omelia che ha aperto il nuovo anno pastorale

TARANTO. Mons. Filippo Santoro parlando nell’omelia che ha aperto il nuovo anno pastorale

Nel corso del pellegrinaggio della diocesi di Taranto a San Giovanni Rotondo ha riferito che il nostro territorio diocesano ci interpella su tanti fronti

“Abbiamo sicuramente un dovere di servizio verso la verità – ha sottolineato – nel senso che dobbiamo lavorare sempre per le coscienze, lasciandoci provocare e cercando di dire sempre una parola di speranza”.

Precisando  che in questi anni tanto si è detto sul diritto alla vita, alla salute e all’ambiente pulito, ma che purtroppo non possiamo non registrare ancora forti inquietudini dovute alla connessione fra inquinamento e mortalità.

A tal proposito, senza mezzi termini, è stato esplicito nel dire che l’attuazione dell’Aia (Autorizzazione Integrale Ambientale) rimane urgente e prioritaria a partire dalla copertura dei parchi minerali dello stabilimento siderurgico.

Pertanto, continuerà a cercare tutte le vie perché si possa giungere ad una inversione di tendenza nei dati recentemente pubblicati circa la salute dei tarantini, in modo che il dramma dei wind day appartenga presto al passato.

Farà nei prossimi giorni un appello accorato, per accelerare i tempi del risanamento, nella visita del Ministro dell’Ambiente alla città, nel rispetto delle istituzioni. 

Non dimenticando l’apporto che può dare la voce della Chiesa diocesana alla grandissima sfida del lavoro, che sembra sempre alzare la posta ad aumentare la fila di persone che chiedono aiuto a lui ed ai parroci.

Anche se una svolta verso tempi di stabilità e di serenità stenta  a venire, vedere tante attenzioni nei riguardi di Taranto, di un cambio di consapevolezza e di mentalità da parte dei tarantini, lo fanno essere più fiducioso, da uomo di fede qual è.

Ma , aldilà delle possibili considerazioni sociologiche, la Chiesa diocesana vuole mettere in campo concretamente quello che può a servizio dei più poveri.

Sta per finire il Giubileo e si avviano quindi alla conclusione i lavori di Palazzo Santacroce.

Pertanto, presto spera di inaugurare questa struttura per l’accoglienza notturna dei senza fissa dimora, con vari confort di prima accoglienza e una nuova mensa per la città, annunciando che ci saranno dei piccoli corsi di formazione per volontari.

“La Provvidenza ci dona la possibilità di dare concretamente aiuto a chi ha bisogno. Garantisco a tutti il risultato: vi sarà più gioia nel dare che nel ricevere!” ha voluto sottolineare Mons. Santoro.

Anche il monastero Gesù Divin Sacerdote donato dalle monache carmelitane, va trovando la sua collocazione nell’accoglienza dei migranti anche se è di impegnativa gestione perché richiede competenza e piena sintonia con le istituzioni, alla quale non si vuole mai venire meno.

A tal proposito ha annunciato con gioia la concretizzazione di un protocollo d’intesa fra il Tribunale dei Minori di Taranto, il Comune di Taranto e l’Arcidiocesi circa la possibilità di aver in affido temporaneo i migranti minori non accompagnati, nelle famiglie che lo desiderano e che ne avranno i requisiti indicati dal Tribunale. Presto sarà attivato per questo, l’ufficio di pastorale familiare della diocesi per avere ulteriori informazioni. 

Ed infine, ha ricordato a riguardo, che già in una struttura diocesana, a Martina Franca vengono accolti diversi minori non accompagnati.

Questa è una bella esperienza di carità che si sta portando avanti con discrezione, ma con tutta la professionalità e  la generosità richiesta.

La proposta del Tribunale dei Minori è un’ulteriore opportunità di bene che  viene offerta e che va nella direzione di accoglienza proposta dal Santo Padre, ovvero l’accoglienza nelle famiglie.

È una formula già collaudata quella dell’affidamento temporaneo di bambini e ragazzi extracomunitari in famiglie, che è motivo di gioia e attuazione della più giusta e serena integrazione.

Vito Piepoli

viv@voce

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