GROTTAGLIE. “Michele Santoro e l’opposizione Copia/Incolla”

GROTTAGLIE. “Michele Santoro e l’opposizione Copia/Incolla”

Nota stampa di “Sud in Movimento”

Abbiamo sempre inteso la politica come una cosa seria, rivolta in particolar modo ai cittadini ai quali, per anni, è stata tolta la parola e la possibilità di interagire con l’amministrazione. È per questo che, dopo l’ultimo attacco del Consigliere di minoranza, Michele Santoro, vogliamo denunciare l’ennesimo atteggiamento con il quale quest’ultimo si scaglia continuamente contro Sindaco, Giunta e Consiglieri di maggioranza. Nella sua interpellanza, oltretutto scopiazzata e proposta alla nuova giunta, il consigliere Santoro chiede le dimissioni del Presidente del Consiglio, Giovanni Annicchiarico accusandolo di avere comportamenti poco democratici che, a suo dire, sarebbero incompatibili con il ruolo istituzionale “super partes” che ricopre.

Continua affermando che gli viene tolta sempre la parola e quindi il diritto di critica ma, tutto ciò, può essere smentito dai verbali dell’assemblea dove si evincono i suoi interventi e soprattutto i suoi comportamenti durante i consigli comunali.

Le offese personali e il continuo riferimento alla mancanza di democrazia all’interno del Consiglio avvelenano i valori della vita amministrativa ed evidenziano pochezza di idee e progetti da parte di un consigliere che, in più di vent’anni, non ha mai prodotto qualcosa di propositivo per la città e né tanto meno ha cambiato il suo atteggiamento da politica di vecchio stampo.

Siamo ancora in attesa di vedere il consigliere Santoro partecipare ad un consiglio comunale dall’apertura alla chiusura, oltre ad avere un comportamento “decoroso” all’interno dello stesso, evidenziando una mancanza di sensibilità e di rispetto verso una funzione che dovrebbe essere di garanzia e di rispetto verso chi crede in lui: i suoi 3000 elettori.

A noi non appartiene questa politica, come non appartiene a tutti quei cittadini che in questo momento storico sono i più esigenti e che si sono stancati della bagarre politica o, ancor di più, della politica da gossip.

L’assenza di visione strategica, l’autoreferenzialità, l’esasperazione dei toni e soprattutto, la non conoscenza di atti e riferimenti di legge (relative alle precedenti interrogazioni/interpellanze) sono tutti fattori che nel tempo hanno contribuito ad approfondire il solco scavato tra la classe politica e i cittadini.

Il Consiglio comunale non deve essere inteso come un ritrovo ludico, ma come luogo di confronto e di costruttiva discussione per la città.

Non abbiamo bisogno di questi atteggiamenti che hanno un unico scopo: creare conflitti sterili e attacchi ad personam. 

Una precisazione al consigliere Santoro è d’obbligo: per presentare una mozione di sfiducia del Presidente del Consiglio Comunale, occorrono le firme dei consiglieri comunali, che da regolamento devono essere pari ai 2/3 dell’intero consiglio.

viv@voce

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