SANITA’. Turco: “Copertura economica per curare tutti i pazienti con epatite c”
Nota stampa de “La Puglia con Emiliano”
“I numeri sono un triste elenco di sofferenza: 150 milioni circa i pazienti nel mondo, 5 milioni in America, 1,5 milioni in Italia, 700mila morti in tutto il mondo e ben 17mila in Italia per cirrosi complicata. Senza dimenticare i 50 milioni di cittadini esclusi nel mondo dal trattamento per i costi elevati. Sono dati sicuramente approssimativi, perché alcuni Stati non sono in possesso di elementi statistici veritieri. Ma, in ogni caso assomigliano a un bollettino di guerra che noi come istituzioni dobbiamo sconfiggere”.
Il consigliere regionale de La Puglia con Emiliano, Giuseppe Turco, lancia anche in Puglia la campagna per i farmaci salvavita da epatite C.
“La mia professione di medico – spiega – mi porta a diverse considerazioni. Come è noto, l’epatite è una malattia infiammatoria infettiva sostenuta da diversi agenti patogeni. In questo caso si parla del virus C di cui grazie alla biologia molecolare se ne riconoscono 6 genotipi con sub genotipi. Una individuazione importante per consentire una terapia mirata che per 20 anni ha visto l’interferone più la ribavirina diventare farmaci insostituibili. Con notevoli effetti collaterali ma con risposte favorevoli nel 58% dei pazienti trattati”
“Occorre ricordare – aggiunge Turco – che nel 2011 un’azienda americana (negli Usa sono molto più avanti nella ricerca di farmaci innovativi) la Gilead monopolizza, senza entrare nell’intricato mondo dell’economia, il mercato degli antivirali ad azione diretta “D.A.A” con una molecola “Sofosbuvir”.
Con una operazione commerciale viene acquisita un’altra concorrente per un ingente valore miliardi di dollari. E ovviamente il prezzo di questo farmaco salvavita in America arriva a cifre esorbitanti, tanto che in poco tempo l’azienda fatturato miliardi di dollari. Quindi il prezzo era totalmente e scandalosamente elevato non per coprire i costi di ricerca e produzione, ma solo per un azzardo commerciale”.
“Questi farmaci hanno un’efficacia fino al 95-98 per cento in termini di guarigione in appena 12 settimane di terapia con l’azzeramento del virus. Un miracolo ma non per tutti: si verifica solo per i cittadini ricchi o che vivevano e vivono in Stati economicamente ricchi.
“L’Italia è tra le nazioni europee a più alto numero di casi. E TRA le regioni più interessate ci sono la Puglia e la Campania. L’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco è l’unica titolata ad autorizzare la vendita di un farmaco, anche se in questo caso non si conoscono né il prezzo pattuito con le società produttrici, nè i contenuti dell’accordo. Si sa solo che in Puglia spendiamo milioni di euro per poche migliaia di pazienti circa 5mila”.
“Per far fronte a questa insostenibile situazione economica e curare tutti i pazienti, si è deciso di stipulare un protocollo di eleggibilità, cioè si possono trattare solo pazienti allo stadio f3 ed f4, cioè precirrosi e cirrosi diagnosticati con fibroscanner. E gli altri f1 ed f2 che fanno?
Devono presentare l’arrivo di altre complicanze e, assurdo ma vero. Un paziente, se tralasciamo l’aspetto puramente umano, costa in media 20mila euro annui che salgono a 50mila nei casi scompensati. Per non parlare dei costi di un trapianto”
“Bisogna inoltre ribadire che in Egitto, India e Bangladesh questa molecola non ha avuto il diritto al brevetto e viene venduta a costi così bassi da fare rabbia. Questi paesi hanno raggiunto un accordo con la casa farmaceutica e infatti possono produrlo e venderlo a costi politici purché non lo rivendano online o ad altri Stati”.
“Allora la soluzione più logica è rivedere il prezzo di questi salvavita con le aziende per coprire i costi della terapia per tutti i pazienti, nessuno escluso. Visto che in altri Stati è stato possibile, anche in Puglia e in Italia salveremmo migliaia di vite, riducendo la sofferenza umana, azzerando progressivamente il contagio e liberando miliardi di risorse da investire in altri settori.
Vincere il virus si può. Facciamolo insieme”.