AVETRANA. Mozione consiliare “DIOSSINA DELL’ILVA A MANDURIA”
Nota stampa dei Consiglieri comunali Emanuele Micelli e Lucia Vacca
Comunicazione inviata al Sindaco di Avetrana, al Presidente del Consiglio Comunale di Avetrana, all’on. Alessandro Bratti Presidente della Commissione di Inchiesta sulle Attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati.
Durante un convegno ad Avetrana tenutosi Giovedi 22 settembre 2016, organizzato dalla locale Associazione AIL, alla presenza del Sindaco di Avetrana, del Presidente BCC Avetrana, del Dott. Patrizio Mazza, il Prof. Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink, ha dichiarato che le polveri di diossina prodotte dagli elettrofiltri del camino E312 dell’Ilva, finivano a Manduria, luogo in cui sembrerebbe esserci stata un’azienda che si occupava di smaltire le diverse tonnellate di diossina.
Alessandro Marescotti ha precisato di aver ricevuto tale confidenza da un operaio che nel 2005 si occupava, inconsapevole del pericolo, di caricare i sacchi di diossina sul camion che li avrebbe poi trasportati dall’Ilva di Taranto a Manduria. Sempre secondo quanto affermato da Marescotti tale notizia sarebbe stata inserita anche nella parte secretata dei verbali di una sua audizione presso la commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti tenutasi nella Prefettura di Taranto l’11 marzo scorso, durante la quale lo stesso Marescotti avrebbe fornito anche ulteriori utili particolari come le generalità dell’operaio ILVA e il nome dell’azienda manduriana dove erano destinati i sacchi con i rifiuti.
Quanto dichiarato agli scriventi appare di notevole gravità, in quanto porrebbe a rischio la salute e la sicurezza di tutti gli abitanti quanto meno del Versante Orientale della Provincia di Taranto. Pertanto i sottoscritti Consiglieri
PROPONGONO
la seguente mozione:
“Questo Consiglio Comunale chieda ufficialmente al Presidente della Commissione di Inchiesta sulle Attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, a S. E. Il Prefetto di Taranto ed a tutte le autorità preposte di verificare la sussistenza delle dichiarazioni sopra riportate attribuite al Prof. Marescotti; di richiedere di verificare eventuali responsabilità civili e penali, nonché di predisporre adeguate misure per tutelare la salute dei Cittadini”.