SAVA. Area mercatale. Come galoppa il degrado di questa immensa area. Lo specchio dell’amministrazione IAIA

SAVA. Area mercatale. Come galoppa il degrado di questa immensa area. Lo specchio dell’amministrazione IAIA

Ma l’assessore ai Lavori Pubblici, il dottor Pasquale Calasso, non va mai al … mercato?

Premesso che abbiamo un sindaco che il paese non lo conosce affatto, ma abbiamo un eterno assessore ai Lavori pubblici, da quasi 30 anni nel nostro Palazzo municipale, che gira ogni giorno il centro urbano come un trottolino con la sua immancabile agenda sotto braccio e ci risulta difficile il fatto che non si rechi nell’area mercatale.

Molto difficile. Eppure quest’area è talmente immensa che spesso abbiamo detto dalle colonne del nostro giornale che molti paesi ce la invidiano. Usata settimanalmente per il mercato settimanale del lunedì, in altre occasioni per raduni di auto d’epoca o fiere varie.

Quindi possiamo dire che si presta a diverse occasioni o manifestazioni di ogni genere. Da quando si è insediata l’amministrazione IAIA l’area mercatale è stata sempre più trascurata. Voragini sul selciato, buche che arrivano quasi a 5 centimetri di profondità e, immancabilmente, più di qualche massaia cade nell’incontro settimanale con i venditori ambulanti collocati al suo interno.

E che dire delle immense vasche che stanno sotto terra, in cemento armato, le quali avrebbero dovuto raccogliere tutta l’acqua meteorica di quest’area e che non sono mai state svuotate? E da qui, questo è uno dei problemi, della abbondante pioggia che si riversa su Via Cinieri e crea un fiume in piena su Via Del prete.

Per non parlare poi degli ambulanti che stanno fuori da questa area, i quali creano non pochi (dicasi tanti) disagi al traffico veicolare intenso che si registra all’appuntamento nel primo giorno della settimana. Dei Vigili urbani poche apparizioni. Spesso anche tardive con gli orari sballati di verifica per controllare se  qualche ambulante paga o meno l’occupazione del suolo pubblico.

Anzi, più di qualche ambulante ci ha riferito che in diverse occasioni non li ha visti neanche arrivare e ha ringraziato la loro mancata presenza. Addirittura, pare, che mancano all’incasso del nostro Comune i costi annuali alle autorizzazioni, degli ambulanti a posto fisso, scadute nel maggio scorso.

Ma se non ha l’interesse il nostro Ente, chi dovrebbe avere l’interesse a incassare? Ma andiamo oltre, andiamo e vedere la superficie di calpestìo. Un disastro vero e proprio. Diffuse buche enormi, ogni tanto viene il 118 per portare qualche massaia al pronto soccorso in virtù di cadute. Alberi votati alla morte. Se non proprio già morti.

Cordoli in cemento, inizialmente messi a protezione degli stessi per l’ossigenazione, oggi sono spappolati  e messi lì vicino. E meno male che, stavolta, qualche brillante assessore, già recidivo su questo, non ha avuto la brillante idea di incamiciare con cemento il tronco. Ah dimenticavo, non viene mai all’area mercatale!

Che spettacolo. E questo uno, dei tanti, specchi illusori di un amministrazione che diceva di voler cambiare e migliorare il paese.

Il pifferaio magico, ha i mesi contati …

Giovanni Caforio

viv@voce

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