Taranto. “MOBILITAZIONE SINDACALE CONTRO I LICENZIAMENTI ANNUNCIATI DALLA CEMENTIR”
Nota stampa di FENEAL UIL – FILCA CISL, FILLEA CGIL – FISASCAT CISL
Organizzata dalle Federazioni territoriali degli edili, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil e dalla Fisascat Cisl Taranto Brindisi in rappresentanza dei dipendenti dell’appalto pulizie industriali, una foltissima delegazione di lavoratori operanti presso lo stabilimento Cementir di Taranto partirà la notte di mercoledì 26 p.v. alle ore 23.30 alla volta di Roma, per manifestare giovedì mattina davanti alla sede del Ministero dello sviluppo economico, dove alle ore 11.00 avrà luogo l’incontro richiesto dalle organizzazioni sindacali contro i tagli all’occupazione diretta e indiretta nei cementifici italiani del Gruppo Caltagirone.
In definitiva, la vertenza portata avanti da Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil punta a scongiurare i licenziamenti nel sito tarantino di 47 dipendenti diretti, sui 106 complessivi annunciati per tutti i propri stabilimenti in Italia, mentre la Fisascat Cisl Taranto-Brindisi è fortemente preoccupata per il futuro occupazionale di 11 dipendenti della Pulisan, azienda titolare di appalto presso lo stesso stabilimento per i servizi di pulizia civile e industriale, che analogamente rischiano il posto di lavoro.
Questi lavoratori, inquadrati contrattualmente nel settore pulizie civili ed industriali, in caso di parziale o totale chiusura dello stabilimento ionico non potrebbero godere di ammortizzatori sociali, per cui si chiede che il Mise autorizzi a loro favore misure alternative.
Più volte i sindacati hanno denunciato l’atteggiamento di chiusura del Gruppo Caltagirone che contestualmente investe acquisendo altri stabilimenti e licenzia in massa propri dipendenti, in qualche modo prefigurando nel caso di Taranto la graduale chiusura dello stabilimento dove persino le manutenzioni divengono sempre più limitate.
Inoltre, il management aziendale, sollecitato ad una discussione complessiva sulla vertenza nazionale, non ha trovato di meglio che abbandonare il tavolo del confronto.
Per la stessa giornata di giovedì 27 ottobre p.v. i sindacati ionici hanno proclamato uno sciopero di 24 ore.