Bari. IL POPOLO POSTALE. Protestano i dipendenti di Poste Italiane, riuniti in sit-in in piazza Prefettura
Quando ci si riferisce ad un popolo si fa riferimento all’unione di gente lavoratori cittadini tutti i quali riconoscono il valore storico sociale di POSTE ITALIANE
Un ‘azienda istituzione per l’Italia la sua capillarita dei servizi, le relazioni con la clietela, non ha eguali con altri .Poste italiane in collaborazione con Cassa depositi e Prestiti ha sempre tutelato i clienti e dato dei contributi finanziari anche ad altre realtà aziendali in difficoltà nel nostro paese.
Dunque piena adesione ieri allo sciopero generale indetto da tutte le sigle sindacali. Da Chiasso a Trapani questo è il popolo postale oggi in sciopero generale. A Bari in gemellaggio con Roma, con un’ adesione nazionale del 85 %. Tutti uniti nella difesa della nostra grande azienda Poste italiane.
Nei timori fondati della difesa e tutela dei diritti dei lavoratori postali, della produzione aziendale sempre dimostrata virtuosa in attivo di Poste Italiane la quale evidentemente è elemento appetibile dai competitor anche esteri. Da qui il percorso guidato anche dal disimpegno di governo nel cedere in prima fase il 3 % azionario con l’imminente seguito per la cessione del 47% .
Appare evidente la delicata fase di cambiamento gestionale a cui si va incontro in considerazione di esperienze già vissute in altri settori. Non esiste primato di eccellenza gestionale del privato rispetto il pubblico.
A questa politica pericolosa di svendita semistatale a privatizzazione quasi totale, si è gridato in coro la volontà del NO ALLA PRIVATIZZAZIONI SELVAGGIA. Non mediata dai pareri delle parti sociali organi di rappresentanza e istanze dei lavoratori .
Sul palco il vicesegretario UGL Cosimo Ciura e il segretario Francesco D’eri a commentare a nome del segretario regionale Virgilio Parbita di Brindisi.
D’eri ha spiegato la gravità della situazione non resa nota dalla tv mentre la pubblicità divulgata da una immagine rosea di un cambiamento di management aziendale surreale continua a dare notizie di un cambiamento .
Un mutamento in realtà peggiorativo, una mano romana calata dall’alto.
Sotto il profilo della qualità del lavoro delle ore delle condizioni del recapito, come il rischio degli esuberi per la ridefinizione delle zone assegnate ai portalettere con l’applicazione dei giorni alterni lavorativi, si sono dimostrate delle criticità.
L’interveto si è concluso con un accorato appello rivolto ai nostri colleghi e alle decisioni ai vertici aziendali e di governo. I postali hanno dimostrato ampiamente i loro sacrifici al cambiamento vincendo anche le sfide proposte in passato.
Ma la disponibilità non dev’essere intesa come debolezza .
RENATO MELE, SEGRETARIO ORGANIZZATIVO UGL
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repubblica.it