SAVA. L’allenatore pedofilo ha confessato: «Curatemi, sono malato»
Il drammatico interrogatorio
“Aiutatemi a guarire da questa brutta malattia». Così, al termine di un drammatico interrogatorio durato tre ore che si è tenuto nella caserma dei carabinieri di Francavilla Fontana, l’allenatore di Sava arrestato lo scorso 7 ottobre con l’accusa di aver abusato sessualmente di due suoi allievi minorenni, ha ammesso ogni cosa aggiungendo particolari inediti che peggiorano la sua posizione.
Assistito dai due avvocati, Franz Pesare e Armando Pasanisi, il quarantacinquenne G.G., che già dodici anni fa era stato arrestato per reati di pedofilia, ha confermato punto per punto il racconto dei due ragazzini che aveva adescato durante le attività sportive di una società della città degli Imperiali dove lui operava in qualità di assistente tecnico.
«Non sono stati solo due, con un terzo allievo ho fatto la stessa cosa ed anche peggio», ha detto l’indagato al pubblico ministero della Procura della Repubblica di Lecce, Stefania Maria Mininni, che ha condotto le indagini chiedendo poi l’arresto accordato dal gip del Tribunale di Lecce, Alcide Maritati.
E’ stato lui, dopo più di un mese di detenzione nel carcere di Lecce dove è rinchiuso dal giorno del suo arresto, a chiedere ai suoi avvocati di essere sentito dal magistrato. «Non ce la faccio più, devo raccontare tutto», aveva detto ai difensori che hanno immediatamente riferito l’intenzione al pubblico ministero il quale, da parte sua, non aspettava altro.
La confessione è stata un atto liberatorio per il quarantacinquenne savese che ha raccontato tutti i particolari di quella che lui stesso ha definito «una malattia».
Ha spiegato, ad esempio, che le sue manie erano i video e le foto delle parti intime in erezione che commissionava ai suoi giovani allievi. Materiale che ritirava in cambio di magliette di squadre di calcio della serie A consegnate effettivamente alle sue vittime.
Con un terzo ragazzino, ha poi confessato, si sarebbe spinto anche oltre arrivando ad avere con lui un rapporto sessuale esplicito.
Raccolta la confessione sin nei minimi particolari, il pm Mininni ha chiuso il verbale raccogliendo anche l’ultima supplica dell’allenatore che ha chiesto di essere curato. Ed è la cosa che chiederanno i suoi avvocati con un’istanza in cui si chiederà di affidare il proprio assistito ad una comunità specializzata lasciando così il carcere di Lecce dove è rinchiuso.
Agli atti dell’inchiesta condotta dai carabinieri di Francavilla Fontana che con la confessione di ieri si può dire oramai chiusa, ci sono le confessioni dei due minorenni ed anche le copie di alcuni video che erano ancora presenti sui propri telefonini.
Nazareno Dinoi
FONTE
lavocedimanduria.it