SAVA. Via Fratelli Bandiera. Locali del mai attivato mercato ortofrutticolo al degrado strutturale
Nei giorni scorsi l’intervento dei Vigili del fuoco per la rimozione del calcestruzzo carbonatizzato
Da quasi 40anni in Via Fratelli Bandiera esiste questa imponente struttura di proprietà comunale nata, secondo le intenzioni iniziali, come mercato rionale dedito a servire il popoloso quartiere San Luigi. E in questo non si può dire che il progetto non fosse malvagio. Ma in tutti questi passati decenni abbiamo visto da tutte le amministrazioni che si sono succedute sono proclami e per di più quelli in campagna elettorale, specchio abbagliante per i savesi speranzosi di vedere almeno partire questo enorme plesso.
Ma nulla di tutto questo si è verificato. In passato alcuni amministratori lasciavano intendere che c’erano contatti con le categorie degli agricoltori provinciali per la messa in moto e dare alla periferia savese questo importante servizio. Ma nulla di tutto questo è stato fatto. Nell’ultimo decennio fu ventilata la possibilità di far usare, o vendere, a Poste Italiane questi locali in modo da far alleggerire l’utenza dagli uffici centrali.
Ma neanche questo è andato in porto. L’ultima intenzione spetta all’amministrazione IAIA, ovvero far trasferire il commissariato di Polizia di Stato da Manduria a Sava. Progetto troppo effimero che non ha sortito nessun effetto se non quello pubblicitario. Infatti, di seguito, al Commissariato messapico sono stati assegnati i locali dell’ex Procura alla Via per Lecce.
E oggi ci ritroviamo con un patrimonio comunale al degrado. E non sono soli questi locali di Via Fratelli Bandiera. C’è anche il parco pubblico alla Via per Francavilla abbandonato, l’ex nuovo macello alla zona industriale, il campo di calcetto adiacente al cimitero in cui hanno asportando di tutto compresa la ringhiera zincata, collocata sui muri perimetrali, che ogni giorno vede un pezzo mancante.
E che dire del cimitero vecchio? Bella struttura d’epoca che molti studiosi, vista di fatto, non hanno fatto altro che rimarcare la bellezza e la sua rivalutazione storica. E la riqualificazione di queste proprietà comunali erano nel programma elettorale dell’amministrazione IAIA.
Ai giorni nostri, come stavano stanno. Anzi, ancora peggio.
Più è passato il tempo e più il degrado è aumentato, supportato dall’incapacità amministrativa nel rispetto del bene pubblico.
Giovanni Caforio