TARANTO. I laboratori di Arpa non sono “accreditati” e ci sono laboratori fantasma costati decine di milioni di euro
Dura risposta del presidente della onlus “Fondo Antidiossina” al direttore uscente di Arpa Puglia, Prof. Giorgio Assennato, che accusa gli ambientalisti di essere “allarmisti” e di non usare “rigore scientifico” nelle loro azioni
Ecco cosa ha scoperto il Fondo Antidiossina: i laboratori di Arpa di Taranto non sono tutti “accreditati” e i dati sui metalli pesanti di Taranto possono essere messi in discussione. Molte cose strane in ARPA PUGLIA. 20 milioni spesi per laboratori fantasma. Inoltre, veniamo a sapere che i laboratori sui microinquinanti cioè quelli adibiti al controllo delle diossine, dei furani e dei pcb, dopo le visite degli ispettori, perdono per ca. un anno la certificazione dall’Ente Italiano Accreditamento e altri laboratori che l’accreditamento non l’hanno mai ottenuto perchè non idonei alla certificazione relativa all’attendibilità dei dati analitici.
VIDEO
Ecco il parlato del video
“Prof. Giorgio Assennato, rispondo in merito alle sue dichiarazioni, diffuse, nei giorni scorsi attraverso la stampa, direi non molto lusinghiere nei confronti di noi ambientalisti e, soprattutto, nei confronti della mia persona.
Nel suo comunicato è palese l’intenzione di screditare l’azione degli ambientalisti e si percepisce anche l’intento di sminuire l’importanza che ricoprono nella società, proprio perchè non sono fonte ufficiale di dati analitici ma, secondo il suo parere, sarebbero fonte di allarmismi ingiustificati. Questo è quello che lei dice.
C’e’ di fatto, caro professore, che la situazione qui a Taranto permane grave con l’ambiente e con la salute della gente compromessi causa dell’inquinamento. Beh, ci sarà pur un motivo, professore!!!
Non le pare che, forse, se si è giunti a questo punto è perchè, evidentemente, chi doveva controllare non ha controllato??? E tra i controllori istituzionali non c’ero certamente io.
La questione principale è, prof. Assennato, che io faccio quello che posso, togliendo tempo al mio lavoro che mi serve per campare, e svolgo la mia attività di ambientalista gratuitamente, non percependo alcuno stipendio, a differenza sua che, invece, si è occupato di ambiente professionalmente e che è stato ben remunerato per fare il suo lavoro, potendo contare anche sulla disponibilità di uomini e mezzi e sullo stanziamento di fiumi di denaro destinati all’attività istituzionale, ma anche a quei progetti per la tutela ambientale e di cui non sempre si è saputo qualcosa.
Tra questi, per esempio, il progetto “Centro salute ambiente” di cui lei è tuttora responsabile, finanziato dalla regione puglia, quando lei era direttore e che è costato circa 22 milioni di euro di soldi pubblici che non si sa che fine abbiano fatto. Un progetto che prevedeva la creazione a Taranto di un centro di eccellenza con laboratori attrezzati per il monitoraggio ambientale.
Dopo diversi anni veniamo a sapere che questo “centro” risulta essere, invece, vuoto, stanze vuote, laboratori vuoti, e attrezzature neanche a parlarne, nonostante siano stati elargiti e siano stati già spesi i finanziamenti ad esso destinati. Inoltre, professore, durante gli ultimi 3 anni del suo mandato sono state inviate a lei diverse richieste di esiti analitici sulle emissioni convogliate a camino, lo stesso dicasi sui dati analitici per le diossine e furani dei deposimetri.
Ma lei non ha mai risposto o ha dato solo risposte evasive!!! Stessa cosa per quanto riguarda i riscontri analitici per le diossine, furani, pcb e metalli pesanti sulle matrici alimentari, attenzione … quelle di competenza Arpa, non delle matrici animali di competenza dell’ Asl! E adesso lei parla di analisi inattendibili degli ambientalisti?
Ma la vogliamo dire la verità, lo vogliamo dire che, durante il suo mandato, i laboratori dell’Arpa di Taranto, quello per i microinquinanti, cioè per le diossine, furani e pcb, hanno perso l’accreditamento per circa un anno dopo che sono giunti i controlli degli ispettori dell’ente italiano di accreditamento?
Vogliamo dire una cosa ancora più grave, invece e cioè che i laboratori dell’Arpa di Taranto, adibiti al controllo dei metalli pesanti, non hanno mai avuto e non hanno tuttora l’accreditamento dell’ente preposto, cioè di “accredia” unico ente dello Stato che certifica che i laboratori sono a norma e la strumentazione è certificata ed è tarata?
E lei dice a noi che pecchiamo di rigore scientifico. E lei che dice su questo fatto??? Non le sembra inaccettabile che laboratori dello Stato, e precisamente dell’Arpa Puglia di cui lei è stato direttore per tantissimi anni, laboratori che servono a monitorare l’inquinamento di una delle città più inquinate dell’ Europa, siano fonte di dati analitici che possono essere messi in discussione???
I giornalisti questo non lo sanno e mi assumo ogni responsabilità per queste dichiarazioni.
Ritornando al suo comunicato dei giorni scorsi, inoltre, lei ha fatto una gran confusione. Ha fatto riferimento a 20 campioni di sangue, prelevati dai bambini dal fondo antidiossina che io rappresento legalmente, per verificare le concentrazioni dei metalli pesanti nel loro organismo.
Ebbene, lei è male informato poichè i campioni non sono 20, ma sono 30, non sono ematici, ma sono di urina e non sono di bambini, ma sono di adulti e, se il Fondo Antidiossina non ha ancora reso noti i risultati analitici, è perchè il centro di medicina del lavoro, presso l’università di Bari, che lei conosce molto bene, ha trattenuto i campioni per molti mesi nelle celle frigorifere, a causa dei ripetuti guasti che si sono verificati ai macchinari dei laboratori.
Noi ambientalisti facciamo quello che possiamo, con pochi mezzi e poco sostegno e siamo animati sicuramente da tanta buona volontà e da tanto amore per la nostra terra, insomma da quel sentimento che non sempre abbiamo riscontrato negli uomini delle istituzioni, soprattutto in quelli che hanno permesso di immolare la nostra città sull’altare sacrificale, fino a farci diventare delle vere cavie e a quelli che ci denigrano.
Pertanto, professore, screditare il lavoro degli ambientalisti e di tutti coloro che, a differenza sua, si impegnano gratuitamente per questa terra sfortunata non e’ stato corretto. La invito, pertanto, a ravvedersi, a riposarsi e magari a godersi la pensione e … se proprio vuole fare qualcosa, se proprio vuole impegnarsi in qualcosa … pensi al suo processo.”
Saluto cordialmente
prof. Fabio Matacchiera
(resp. legale Fondo Antidiossina Onlus)