SAVA. Contrada Specchiolla o Via Bachelet? Nel dubbio, ecco il degrado

SAVA. Contrada Specchiolla o Via Bachelet? Nel dubbio, ecco il degrado

Una decina di abitazioni, edificate con regolare concessione edilizia, senza luce pubblica, gas di città e acquedotto

La parte alta del paese è tristemente famosa, in occasione delle abbondanti piogge, le quali scendono a valle (centro urbano) e creano non pochi problemi al paese. E questa parte di Sava è denominata Contrada Specchiolla (Spicchiodda). Spesso siamo tornati da queste parti, e la visione è stata sempre la stessa: erbacce, area mercatale somigliante più a una pista di motocross che a una rispettosa piazza. Buche e crateri la fanno da padroni.

Tutti i suoli risultano non recitanti, dove gli scriteriati buttano di tutto, per non parlare della fine della giornata del mercato settimanale, che si svolge classicamente il lunedì, in cui le buste di plastica volano dappertutto e trovano, spesso e  volentieri, dimora nei pozzi luce dei residenti. Ma andiamo a questo tratto di strada che ha due denominazioni, una ufficiale e l’altra ufficiosa. La prima è Contrada Specchiolla, la seconda è Via Vittorio Bachelet.

Delle due quali? “Guardi che io sappia il Comune porta Via Bachelet”, è la prima affermazione di uno dei residenti. Eppure non c’è una indicazione che dia il nome a questo tratto di strada. Se manca il nome della strada, i numeri civici sono un optional.

“Ipotizziamo che per un motivo qualsiasi, senza augurarlo a nessuno per carità, qualcuno di noi dovesse avere bisogno di una chiamata urgente al 118, mi sa dire come fa l’autombulanza a trovare la Via pur avvalendosi dell’ausilio del navigatore o di google map?” Già. Come fa? La strada si presenta con delle enormi pozzanghere, senza la luce pubblica, senza la canalizzazione del gas di città e tanto meno quella dell’Acquedotto Pugliese.

Domanda classica: “Ma avete inoltrato al nostro Comune queste problematiche?” Mi esibiscono due lettere protocollate. Una è datata 2010 e l’ultima è datata 2014.

In entrambe vengono chiesti i servizi per cui sono stati pagati gli oneri di urbanizzazione. Le lettere hanno sortito un effetto? “Macchè. Non si sono degnati neanche di una risposta. Forse per il nostro Comune siamo cittadini di serie B”.

Questa è una delle tante periferie degradate che nel programma di questa amministrazione veniva posta come una priorità. Forse sulla carta. Sulla carta certamente. Ma resta il fatto che i residenti hanno pagato gli oneri di urbanizzazione per avere i servizi, oltre al pagamento annuale dei tributi.

Ma i servizi dove stanno? La sera al buio totale e l’unica luce che emerge è quella delle abitazioni che insistono su questa strada. Una decine di famiglie aspettano la risoluzione di queste tristi tematiche. E chi amministra questo paese non si è manco degnato di dare una risposta alle loro istanze scritte e con tanto di numero di protocollo.

Di regola, ma proprio di regola, si usa rispondere ai cittadini … 

Giovanni Caforio

viv@voce

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