MOLA DI BARI. “Gl’innamorati” di Sinisi/Borgia da Goldoni, al Teatro van Westerhout per la residenza Diaghilev

MOLA DI BARI. “Gl’innamorati” di Sinisi/Borgia da Goldoni, al Teatro van Westerhout per la residenza Diaghilev

Oggi, martedì 29 novembre, alle ore 21

Progetto residenza artistica Compagnia Diaghilev. Programma regionale di spettacolo dal vivo per la valorizzazione delle risorse culturali e ambientali della Puglia 2016. Unione Europea – FSC 2007/2013 – Regione Puglia Assessorato all’Industria Turistica e Culturale – Teatro Pubblico Pugliese.

«Gl’innamorati» di Goldoni in una radicale rivisitazione. La firma è di Fabrizio Sinisi per la regia di Gianpiero Borgia, che è anche interprete di questa «nuova commedia» con Elena Cotugno in una coproduzione Consorzio Teatri di Bari e Teatro dei Borgia, in scena martedì 29 novembre (ore 21) al Teatro van Westerhout di Mola di Bari (biglietti euro 5, prenotazioni al 333.1260425) nell’ambito del progetto di residenza artistica della Compagnia Diaghilev, programma regionale di spettacolo dal vivo per la valorizzazione delle risorse culturali e ambientali della Puglia 2016 (Unione Europea – FSC 2007/2013 – Regione Puglia Assessorato all’Industria Turistica e Culturale – Teatro Pubblico Pugliese).

Dunque, «Gl’innamorati» di Sinisi/Borgia non costituiscono l’attualizzazione dell’omonima commedia, ma una totale riscrittura contemporanea della pièce concepita da Goldoni a Bologna nel 1759. Le differenze fra l’opera originaria e il lavoro dei due artisti barlettani sono le stesse che corrono fra l’attualità e la contemporaneità. Perché questa drammaturgia e questa regia radunano tutte le opposizioni del sentimento e della morale, tutti i sintomi, le mode, gli stili del presente in un’estrema rilettura, con una trasposizione ad altra latitudine ed altra temperatura del contemporaneo.

«Gl’innamorati» di Goldoni rappresentano, pertanto, un canovaccio che ormai da quasi trecento anni precipita splendidamente verso l’inesorabile lieto fine. La traccia è quella canonica: Eugenia e Fulgenzio – giovani, belli, tremendamente appassionati l’uno all’altra – desiderano sposarsi, ma una serie d’inconvenienti rischia di far saltare l’agognato matrimonio. Eugenia e Fulgenzio sono, però, anche altro: due luoghi, due nevrosi, due macchine di desiderio, due maschere, due trattati di recitazione: si fingono ciò che non sono, mettono continuamente in scena se stessi. La riscrittura di Fabrizio Sinisi è, dunque, la messinscena di una convulsa auto-rappresentazione dell’oggi: le sclerosi, i drammi, le potenze del presente. Riscrivere «Gl’innamorati» ai nostri giorni permette di arrivare a Goldoni “a ritroso”: si deraglia nel trattato antropologico, nello sketch, nella rissa linguistica, nella rifrazione ossessiva, nel concitato dentro-fuori del personaggio.

«Il nostro rifacimento di Goldoni, fin dalla scrittura, crea un ponte tra Settecento e contemporaneità, tra Settentrione goldoniano e Meridione di oggi», spiegano Sinisi e Borgia. «I personaggi sono ridotti a due e la situazione catastrofica, presupposto della Commedia, è l’Innamoramento stesso: forma d’insania, d’impazzimento, di volontà di possesso e di conquista. L’innamoramento come guerra e contrasto, vera e propria forma di combattimento tra uomo e donna». 

Con «Gl’innamorati» si realizza, dunque, il primo capitolo del Progetto Goldoni, dedicato alla riscrittura contemporanea e meridionale della Commedia. «E su cosa sia la Commedia, Aristotele, è molto chiaro», dicono Sinisi e Borgia. «Commedia è quella vicenda teatrale che – a differenza della Tragedia – inizia male e finisce bene. In questa descrizione ormai canonica, l’attenzione viene sbilanciata soprattutto sul secondo polo, l’epilogo positivo, il “lieto fine”. A noi sembra però altrettanto importante il primo termine, l’inizio negativo: una situazione aggrovigliata al punto da apparire, anche ai suoi stessi attori, irreversibile. E in questo senso, il Sud Italia sembra innatamente, quasi vocazionalmente, portato per la Commedia, con i suoi personaggi e le sue situazioni, l’innamorato nevrotico, il vecchio avaro, l’uomo vanesio e caciarone e la prorompenza della pulsioni fisiche e vitali».

Posto unico € 5,00 – informazioni e prenotazioni tel 3331260425

addetto stampa

Francesco Mazzotta 

viv@voce

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