SAVA. Scuolabus in tilt da sei mesi. Un perenne vuoto amministrativo. E nessuno prende provvedimenti
Ancora coperto di assicurazione è fermo del tutto dalla fine dello scorso anno scolastico
E’ un autobus di colore giallo, è fermo nell’atrio dei Servizi sociali in Piazza Risorgimento. Ha svolto per diversi anni la sua principale funzione. Spesso in ritardo all’inizio di ogni anno scolastico. A volte saltavano addirittura tre mesi per la sua messa in moto. I penalizzati erano gli alunni savesi che vivevano nelle periferie. Le proteste dei genitori trovavano eco sul nostro giornale. E questo era oggetto di ogni anno.
E oggi è lì. Come un vecchio dormiente che, guarda caso, è parcheggiato nell’atrio dei Servizi sociali. Sembra che la revisione del veicolo è scaduta e pare che non reggerebbe ad un ipotetico collaudo. E’ troppo vecchio e messo male. E allora, che si fa? Eccola pronta la soluzione tampone. Ma molto tampone. Il furgoncino dei Servizi sociali, con i posti a sedere, che lo sostituisce.
Ci vengono molti dubbi sull’uso di questo autoveicolo alternativo. Il primo, quello più importante credo: ma è idoneo al trasporto pubblico per gli alunni? Ricordiamo ai nostri lettori che gli scuolabus o gli autoveicoli adibiti a trasporto di alunni deve avere una particolare dicitura sul libretto di circolazione.
E deve rispettare anche alcune norme di sicurezza all’interno dell’abitacolo. La prima su tutte è l’altezza degli schienali. Devono essere adatti al corpo degli alunni in modo che, se malauguratamente, qualche bambino dovesse sentirsi male l’autista, dallo specchietto retrovisore, ha la visuale completa dell’interno e all’occorrenza fermare il veicolo e prestare immediatamente soccorso. Altra massima attenzione meritano le cinture di sicurezza.
Devono essere regolabili e non ad una sola opzione come in genere sono negli autoveicoli. E il pulmino-furgoncino dei Servizi sociali queste accortezze le ha? E poi a che serve pagare la polizza assicurativa del vecchio scuolabus, ormai destinato al suo completo disuso e pronto per la rottamazione?
Forse si poteva, e si può ancora, sospenderla?
Giovanni Caforio