Estimi catastali a Lecce. Lo scandalo senza fine. L’Agenzia delle Entrate ricorre in Cassazione nonostante le batoste ricevute in primo e secondo grado
La diabolica perseverazione che aumenterà il danno erariale e che ricadrà comunqje sui cittadini. Lo “Sportella dei Diritti”: difenderemo i cittadini anche innanzi alla Suprema Corte
Errare é umano, ma perseverare é diabolico. Nel caso dello scandalo degli estimi catastali a Lecce non poteva esserci detto più azzeccato, se proprio ieri l’Avvocatura Generale dello Stato di Roma ha notificato al tributarista Maurizio Villani il primo ricorso per Cassazione, avverso le favorevoli sentenze della Commissione Tributaria Regionale di Lecce in merito alla nota vicenda del riclassamento generale che da una parte aveva visto migliaia d’immobili ricadenti nel comune capoluogo del Salento rivalutati immotivatamente nella rendita catastale e dall’altra la presa di posizione di altrettanti contribuenti fino allaccoglimento fra l’altro, per la prima volta in Italia, di ricorsi tributari collettivi predisposti dallo “Sportello dei Diritti” con la conseguente soccombenza della locale Agenzia del Territorio.
Ovviamente l’avvocato Villani non ha mancato di replicare che si costituirà regolarmente in Cassazione per contrastare le assurde tesi dell’Agenzia del Territorio di Lecce.
E’, infatti, veramente inconcepibile che ci si ostini a coltivare un contenzioso fiscale quando i giudici di merito di Lecce sia in primo grado che in secondo grado hanno deciso di annullare totalmente e senza alcun contrasto giurisprudenziale, gli avvisi di accertamento catastali perché totalmente illegittimi ed immotivati ed inoltre hanno condannato l’Agenzia del Territorio di Lecce alle spese di giudizio sia di primo che di secondo grado, determinando in tal modo, come ha più volte sottolineato Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” un danno erariale di notevoli proporzioni.
Infatti, gli accertamenti catastali se non adeguatamente motivati sono nulli: questo principio ormai costante oltre che dalla giurisprudenza di merito, emerge anche dalla giurisprudenza della stessa Corte di Cassazione, che ha stabilito che anche gli atti di classamento catastale sono soggetti all’obbligo di motivazione, al pari di qualunque altro provvedimento emesso dall’amministrazione finanziaria (sentenze nn. 3156, 4712 e 6593 del 2015 della Corte di Cassazione).
É importante, quindi, che i cittadini leccesi siano informati su questa allucinante situazione processuale che da molti anni coinvolge l’intera cittadinanza perché come nel recente passato lo “Sportello dei Diritti” continuerà a difendere i contribuenti in questa a dir poco farraginosa, incresciosa questione che a questo punto appare sempre più come una battaglia di principio e di legalità.