MANDURIA. “L’eutanasia dell’amministrazione Massafra”
Nota stampa di “Manduria Lab”
Un corpo mantenuto in vita artificialmente per poterne utilizzare gli organi: è ciò a cui viene spontaneo paragonare questa amministrazione, leggendo i retroscena della crisi abortita, così come riportati dalla stampa locale.
La maggioranza dei Consiglieri, pronti a sfiduciare sindaco e giunta, viene bloccata al momento della firma da un divieto venuto “dall’alto”. Una richiesta di ripensamento per il bene della città? Una riconciliazione sulla base di nuovi obiettivi e metodi condivisi? Nulla di così nobile. Molto semplicemente i Consiglieri comunali di Manduria servono. A che cosa?
A garantire voti nelle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale. Già , perché , anche se nessuno lo sa, a gennaio ci sono le elezioni provinciali, solo che a votare non siamo più noi cittadini, ma sindaci e Consiglieri dei vari Comuni. Dunque, se il Consiglio di Manduria fosse sciolto verrebbero a mancare quei voti necessari al mantenimento di equilibri di forze e accordi trasversali già contrattati.
Tutto questo ci sembra una dimostrazione lampante di quanto la democrazia rappresentativa sia stata svuotata da leggi elettorali inique, fatte sulla pelle dei cittadini: i Consiglieri comunali, che dovrebbero rispondere del loro operato ai cittadini elettori, in realtà sono semplici pedine nelle mani dei partiti e/o dei gruppi e/o dei Consiglieri provinciali e regionali di riferimento e un’ amministrazione comunale viene mantenuta in vita non perché sia ancora utile alla città, ma per consentire la buona riuscita degli inciuci (spiace questa parola, ma non ne troviamo un’altra) in atto altrove. Così il ceto politico risponde solo a se stesso.
La vittoria del NO al recente referendum costituzionale, cui le forze che compongono Manduria Lab hanno contribuito, ha impedito che questa perversione della vita democratica si estendesse anche al Senato, completando così la perfetta triangolazione dell’ imbroglio, ai danni degli elettori.
Gli Italiani hanno fiutato la trappola e hanno dimostrato con il loro voto di volersi riappropriare del diritto di scelta.
C’è una grande esigenza di rinnovamento del modo di fare politica che sale dalla società civile: in troppi a Manduria e a Taranto pare non se ne siano accorti.