TARANTO. “Gli Innamorati” di Carlo Goldoni. La paura di essere amati e di credere nell’amore
Per il cartellone comunale di prosa, martedì 17 (ore 21) e mercoledì 18 gennaio (ore 18) al TaTÀ, in Via Grazia Deledda ai Tamburi
Va in scena “Gli Innamorati” di Carlo Goldoni, regia Andrée Ruth Shammah, con Marina Rocco e Matteo De Blasio, Roberto Laureri, Elena Lietti, Alberto Mancioppi, Silvia Giulia Mendola, Umberto Petranca, Andrea Soffiantini, scene e costumi Gian Maurizio Fercioni, luci Gigi Saccomandi, musiche Michele Tadini, produzione Teatro Franco Parenti. Biglietto 20 euro, ridotto 15 euro. Info: 099.4725780 – 366.3473430.
Un testo straordinariamente contemporaneo che intrappola il pubblico in un intreccio dove si ride e ci si riconosce nelle dinamiche che Goldoni ha saputo orchestrare con acume e infinita umanità.
“Gli Innamorati”, macchina inesorabile adatta alla giovane compagnia di interpreti che reduci dal successo del “Il Don Giovanni” di Filippo Timi, dove hanno dimostrato una forte carica teatrale, verranno messi alla prova su un testo dove tormentarsi per amore ed essere poi incapaci di amare diventa lo specchio di un oggi fortemente nevrotico dove cinismo e romanticismo si mischiano e si intrecciano.
La storia è quella di due giovani, Eugenia e Fulgenzio, che per essere l’uno dell’altro troppo innamorati, finiscono per tormentarsi benché niente si opponga al loro amore.
Dalla diatriba tra i due si scatena una tensione vibrante che attraversa tutti i personaggi protagonisti della storia e fa si che agli occhi del pubblico risultino cosi umani da essere vicini alla nostra sensibilità.
Tanto che si può parlare di una commedia moderna, dove l’amore si manifesta attraverso gelosie, musi lunghi per ogni minima ombra, puerili ripicche, arrabbiature, scene di disperazione, clamorose rotture, seguiti da pentimenti, suppliche e solenni giuramenti che intrappolano il pubblico in un intreccio dove si ride e dove ci si dispera presi da attimi di vera malinconia, non solo dei personaggi ma anche della proiezione inevitabile che ognuno di noi può fare all’interno delle dinamiche amorose in un testo così straordinariamente contemporaneo.
photo © Fabio Artese