La chat di Whatsapp a rischio intrusione
Ebbene si, la più nota ed utilizzata App di messaggistica istantanea presenta una falla
E’ stata scoperta una porta d’accesso che consentirebbe a Facebook (proprietario della piattaforma) e ad altri di intercettare e leggere i messaggi delle conversazioni nonostante siano criptati. La notizia arriva direttamente dagli Stati Uniti, esattamente dall’Università di Berkeley in California ancora prima di essere stata pubblicata sul The Guardian.
Il ricercatore Tobias Boelter ha reso noto come il sistema di crittografia end-to-end in realtà non garantirebbe una totale privacy a causa della vulnerabilità del sistema di sicurezza stesso; insomma, una backdoor o “porta segreta” che rischierebbe di ledere la libertà d’espressione e la comunicazione personale a causa dell’applicazione che ad oggi conta oltre un miliardo di utenti in tutto il mondo.
E pensare che esattamente il 5 aprile 2016 il cofondatore di Whatsapp, Jan Koum, aveva riportato attraverso un post ufficiale sul blog dell’azienda che ogni messaggio ( sia scritto che vocale, così come foto, filmati e documenti) sarebbe stato criptato in maniera tale da non consentire a nessuno di introdursi all’interno delle conversazioni, eccetto che le due persone interessate a comunicare in un determinato momento.
Invece, stando a quanto riportato sul Guardian i messaggi potrebbero essere intercettati senza il consenso diretto degli utenti, ossia la suddetta backdoor risulta essere una porta d’accesso secondaria non solo per hacker e gente indiscreta quanto addirittura per agenzie governative.
Naturalmente la replica da parte di uno dei rappresentanti di Whatsapp non si è fatta attendere: la notizia apparsa sulla nota testata giornalistica sarebbe falsa e nella fattispecie la scelta progettuale dell’applicazione a cui fa riferimento l’articolo, in realtà serve ad impedire che i vari messaggi vengano smarriti. Pertanto vi sono delle notifiche di sicurezza che avvertono circa l’eventuale presenza di potenziali rischi.
Che il pericolo sia reale o meno, rimangono tuttavia mille perplessità sulla questione della sicurezza informatica ed il dibattito relativo al cyberspionaggio.
Rossana Pesare