«Vende merendine a scuola? Lo vorrei come studente» parla Daniele Manni, il prof delle startup
«Gli consiglio di svolgere la “punizione”, potrebbe venirgli in mente un nuovo business»
Il ragazzo avrebbe operato nella legalità grazie all’incubatore “Arianoa” e, anziché meritare una punizione, avrebbe ricevuto il plauso della società.
E’ giunta la punizione per lo studente dell’ITIS “Pininfarina” di Moncalieri (To), colpevole di aver aperto un mercato abusivo di snack e merendine a scuola a prezzi competitivi, egli dovrà infatti recarsi al centro agroalimentare di Torino, caricare le cassette di frutta con il cibo donato dai grossisti all’associazione e smistare il tutto nelle case delle famiglie che hanno richiesto aiuto.
Ricordiamo che il ragazzo era stato premiato dalla Fondazione Luigi Einaudi di Roma cono una borsa di studio per la sua spiccata attitudine all’imprenditoria applicata mentre a scuola hanno deciso un provvedimento diverso e più costruttivo, a detta del Consiglio.
In merito alla questione, abbiamo chiesto il parere a Daniele Manni, il docente italiano meglio conosciuto come il “prof delle startup”.
«Lo avrei voluto come studente – ha affermato Manni – siamo sempre alla ricerca di ragazze e ragazzi creativi, a cui piace intraprendere. Da noi avrebbe operato nella piena legalità, creando e implementando questa sua idea di microimprenditorialità nel più totale rispetto delle regole.
Nel 2004, tredici anni fa, insieme alla mia collega Elisabetta D’Errico e a 16 alunni maggiorenni di quinto anno, abbiamo fondato la società cooperativa “Arianoa” appositamente con lo scopo di permettere agli studenti di realizzare nella concretezza le loro piccole e grandi idee di startup.
La cooperativa, oltre a dare una mano nella creazione e nella promozione delle idee imprenditoriali dei ragazzi, si occupa e copre tutti quegli aspetti legali e fiscali che i minorenni, in quanto tali, non potrebbero affrontare.
Oggi, le società che operano come Arianoa sono giustamente definite incubatori ed acceleratori di startup. Uno dei nostri casi più emblematici è quello di Antonio Scarnera, uno studente che a 15 anni ha ideato un originale servizio di web hosting a prezzi competitivi, Arianoa ha seguito il suo business fino a quando Antonio non ha compiuto 18 anni ed ha potuto aprire la sua personale partita iva per operare in proprio, questo fa un incubatore, ti aiuta e ti sostiene finché non riesci a camminare con le tue gambe.
Fosse stato un mio studente, il ragazzo di Moncalieri avrebbe ricevuto il plauso della scuola e della società (come è avvenuto per Antonio, Daniele, Martino e Michael che hanno ideato “Smart Siti” o come per i ragazzi del movimento “Mabasta” o ancora come per Antonio Monaco per “LandWear”) e, operando per bene, non si sarebbe certo meritato una punizione.
Dato che sono un ottimista ed un possibilista per natura, oggi come oggi consiglierei allo studente di accettare col sorriso l’incarico che gli è stato affidato, chissà che, praticando e conoscendo da vicino quell’ambiente lavorativo a lui nuovo, non gli venga qualche buona e innovativa idea di business.»
Daniele Manni insegna informatica da ventisei anni presso l’Istituto “Galilei-Costa” di Lecce e da oltre 15 incoraggia, sostiene e accompagna i propri studenti nell’ideazione e gestione di startup giovanili, under 19. Da due anni conduce presso alcune scuole medie del territorio anche un laboratorio sperimentale denominato “N2Y4 Startupping” (Never too Young for – mai troppo giovani per le startup), stimolando creatività e imprenditorialità negli studenti di 12-13 anni.