Addio a Mario Poltronieri, storica voce della F1
L’estremo saluto e il ricordo di Carlo Vanzini e Marino Bartoletti al giornalista-pilota
Si spegne all’età di 87 anni la storica voce della Rai e della Formula 1. Il giornalista e, ancor prima, il pilota che è riuscito a detenere oltre 120 record di velocità con Abarth e due Mille Miglia alle spalle. Un grande uomo al quale erano tutti affezionati, al quale era impossibile non volergli bene (come testimonia Bartoletti e gli innumerevoli messaggi di cordoglio trasmessi da parte di colleghi, amici e appassionati di F1).
In un momento di cotanta sofferenza, restano i ricordi e le sue indimenticabili telecronache che accompagneranno, per sempre, gli amanti dello sport.
Muore nella sua casa di Milano, mentre, i funerali si svolgeranno venerdì 20 gennaio – nella medesima città – in forma strettamente privata.
Per commemorarlo e ricordarlo abbiamo deciso di riportare fedelmente i messaggi di Marino Bartoletti e Carlo Vanzini.
“Se n’è andato Mario Poltronieri. Se n’è andato – è incredibile! – nel giorno del compleanno di Villeneuve! Amava la vita, amava il suo lavoro, amava il sorriso, amava gli animali (una volta cercò di rifilarmi un lupo che gli avanzava): amava gli “altri”.
Poche volte ho incontrato tanta ironia, tanto candore, tanto entusiasmo, tanta dolcezza, tanta profondità e tanta amabilità nella stessa persona. Mi voleva bene – racconta Bartoletti – perché suo padre era stato violinista come il mio. Fu lui a darmi l’opportunità di entrare in Rai (in un momento per me molto difficile): non sapeva se ridere o se piangere quando, anni dopo, diventai suo Direttore. Ovviamente rise. Fu lui, soprattutto, a prenderci tutti per mano per farci amare quello che amava più di tutto (andava molto fiero del suo discreto passato di pilota): il mondo delle auto e della Formula Uno in particolare.
Fu lui a far bello il ritorno al trionfo della Ferrari. Quei titoli li vinse in prima persona, narrandoli con tanta passione e in certi casi anche con commozione (e allora non c’erano le schermate dei computer, le camera-car e gli slow motion). Lui , davanti al suo piccolo monitor col cartone sopra, annusava, intuiva: sapeva. E raccontava. Vorrei tanto che questa notizia fosse una barzelletta: di quelle che gli piaceva tanto raccontare mettendosi a ridere prima di averle finite. Ma, purtroppo, non è così. Vorrei ridere anch’io e invece mi viene da piangere. Non conosco una sola persona che non gli abbia voluto bene”.
“La voce calda, dal tono e timbro inconfondibili – questo il preludio di Vanzini – La domenica, con gli amici, con Andrea, Germano, Enrico e gli altri, non aspettavamo che quel momento, la sigla dell’Eurovisione e quella voce che ci portava in pista, in giro per il mondo, facendoci sognare con quegli eroi. Simboli, quando sei ragazzino, di tutto ciò che vorresti essere un giorno.
La F1, appuntamento fisso per il nostro gruppetto di appassionati. Mario Poltronieri, il compagno di questi “viaggi” domenicali. Pilota e appassionato e lo si capiva tantissimo. Gli ho sempre invidiato l’era che ha raccontato, in un mondo senza social, ma anche senza 15 monitor, tempi dettagliati, strumenti a più non posso.
Ecco il bello era proprio lì, lui era solo con la sua passione, il suo racconto e le immagini, nient’altro. Arnoux contro Villenueve… oggi un duello così ci lascerebbe senza fiato per la valanga di parole che l’adrenalina della situazione scatenerebbe. I tempi cambiano. Beh risentitelo. Elegante, caldo, preciso, emozionato, umano e soprattutto, di fatto, pilota!
Grazie, Mario – termina Vanzini – E’ sempre stato un privilegio imparare a raccontare, ascoltando il tuo racconto. Sarai sempre la voce numero 1 della Formula 1”.
Eleonora Boccuni