Si dorme per dimenticare i ricordi inutili

Si dorme  per dimenticare i ricordi inutili

Ecco lo studio intrapreso da quattro ricercatori italiani, successivamente pubblicato sulla rivista Science

A quanto pare, tutte le informazioni ed i ricordi superflui accumulati nella memoria durante le ore diurne, si “sgonfiano” nell’arco della notte per lasciare spazio alle nuove esperienze ed ottimizzare il consumo energetico del cervello.

L’esito della ricerca condotta da Chiara Cirelli, Luisa De Vivo, Giulio Tononi presso l’Università del Wisconsin, in collaborazione con Michele Bellesi dell’Università Politecnica delle Marche, è partito dall’osservazione dei topi, laddove la maggior parte delle connessioni tra neuroni (le cosiddette sinapsi), si rimpicciolisce in media del 20% nel sonno.

Fulcro dello studio, il dibattito riguardo al ruolo del sonno nel processo d’apprendimento, a conferma di una teoria che gli stessi Cirelli e Tononi avevano elaborato anni prima: “l’interazione con l’ambiente durante la veglia determina un progressivo potenziamento delle sinapsi, perché apprendiamo continuamente cose nuove anche senza accorgercene, mentre il sonno al contrario serve a depotenziarle, per farle tornare a livelli energeticamente più sostenibili e per permetterci di imparare ancora nuove cose il giorno successivo.

Grazie a questo studio, siamo riusciti per la prima volta ad ottenere la prova visiva di questo fenomeno” afferma Bellesi. Nella fattispecie, è stato utilizzato un sofisticato microscopio elettronico 3D, grazie al quale gli studiosi hanno misurato e consecutivamente ricostruito circa 7.000 sinapsi prelevate dalla corteccia cerebrale e motoria dei topi, sia prima che dopo il riposo.

Bellesi spiega inoltre che dopo un lavoro accurato e dettagliato della durata di  quattro anni, lui ed il suo gruppo di ricerca hanno esaminato come otto sinapsi su dieci (soprattutto piccole e medie) si rimpiccioliscono proporzionalmente alle loro dimensioni, mentre quelle più grandi rimangono stabili conservando le informazioni più importanti.

Attualmente gli studiosi hanno intenzione di indagare gli effetti scatenati a livello cellulare dalla carenza di sonno e dagli alterati ritmi di sonno- veglia della vita moderna.

Rossana Pesare

viv@voce

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