LIZZANO. “Pozzi nella zona della discarica Vergine contengono sostanze oleose, presumibilmente assimilabili a percolato”
Nota stampa di Antonio Clemente Cavallo, Capogruppo consiliare de “Il Giglio-Insieme per Lizzano”
A distanza di tre anni dal sequestro della Discarica “Vergine”, senza alcun intervento di bonifica, non bisogna meravigliarsi se si scopre che pozzi della zona contengono sostanze oleose, presumibilmente assimilabili a percolato!
Mi chiedo: dove sono state le istituzioni politiche nel frattempo?
Ad iniziare dalla Provincia, colpevole di aver restituito la fideiussione a garanzia delle bonifiche post chiusura in capo alla società “Vergine”.
Il Comune di Taranto, titolare della giurisdizione dell’area, avrebbe dovuto realizzare l’intervento di bonifica in danno alla società e, invece, ha omesso tale iniziativa.
La Regione, seppur più volte sollecitata da più parti, è rimasta alla finestra, come lo stesso sindaco di Lizzano.
Per fortuna che le associazioni ambientaliste non sono rimaste ferme, ad iniziare da “Attiva Lizzano”, e si deve anche a loro se a qualche risultato importante è stato finora conseguito.
Ora si spera che il “grido d’allarme” lanciato con la scoperta del pozzo inquinato non cada nel vuoto, e si possano finalmente raggiungere gli obiettivi necessari per salvaguardare l’ambiente e la salute dei cittadini: monitorare l’intero territorio per verificare eventuali inquinanti nelle falde acquifere; avviare subito gli interventi di bonifica; impedire la riapertura della Discarica.
Per questi motivi, sarebbe opportuno che il sindaco di Lizzano venisse a riferire tempestivamente in Consiglio Comunale!