TARANTO. Il “Don Chisciotte” di Giovanni Paisiello, famoso compositore tarantino del quale l’anno scorso si è celebrato il bicentenario della morte
Domenica 19 febbraio all’Auditorium Tarentum, in Via Regina Elena 122
Continuano così le domeniche all’Auditorium Tarentum della stagione “XXV Eventi Musicali” dell’Istituzione Concertistico Orchestrale “Magna Grecia”.
Molti compositori italiani hanno goduto di fama e onori sia in patria sia al di fuori dei confini italiani nel corso del XVIII° secolo, nell’ambito del vivacissimo panorama musicale generato dalla produzione operistica settecentesca italiana di carattere comico e leggero, diventando un genere tra i più diffusi in tutta Europa.
Tra questi troviamo Giovanni Paisiello, nato a Taranto nel 1740 ma adottato da Napoli, dove scomparve nel 1816.
Paisiello è apprezzato sia dai suoi contemporanei che dai posteri, nella tradizione musicale e operistica in particolare della città partenopea.
Nella sua produzione di un centinaio di opere liriche (serie e leggere), secondo i più, riesce meglio nel repertorio comico, nonostante abbia creato opere serie sicuramente apprezzate. Ricordiamo il Barbiere di Siviglia, composto a Pietroburgo, che causò all’omonima opera rossiniana l’insuccesso della prima rappresentazione di Roma e Nina, ossia La pazza per amore, l’opera forse più celebre e più fortunata.
Paisiello con i testi di Giovanni Battista Lorenzi, letterato partenopeo appartenente ad un gruppo di intellettuali dediti al rinnovamento dell’opera buffa napoletana, raggiunge nelle sue composizioni un equilibrio stilistico. E di Lorenzi è pure il libretto del Don Chisciotte della Mancia, commedia in tre atti, che sarà rappresentata con un unico intervallo al temine del primo atto.
Il lavoro di Paisiello appare come una commedia per la musica, con una storia accompagnata da una musica deliziosa, con interpreti che sono attori prima che cantanti.
Andato in scena per la prima volta nel 1769 al Teatro dei Fiorentini a Napoli, il Don Chisciotte dell’allora ventinovenne Paisiello, è oggi quasi sconosciuto, perché l’opera ha avuto meno fortuna di altre. Se ne ricorda un’edizione al Teatro di Corte di Napoli alla fine del ’54. Eppure, anche se non fa parte dei lavori più noti del compositore, non merita l’oblio in cui è caduto.
Il plauso di aver riproposto quest’opera pertanto va all’Istituzione Concertistica Orchestrale “Magna Grecia” che ha rinnovato la collaborazione con il prestigioso Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, ripercorrendo così lo sviluppo di una rete con i Festival internazionali, in un evento che vede collaborare anche l’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”.
Il testo del Cervantes è stato trattato alquanto liberamente da Lorenzi, come lui stesso scrive all’inizio del libretto.
I nove personaggi che si dividono la scena sono quindi frutto della felice e spassosa commistione tra i caratteri tipici della tradizione operistica buffa e i protagonisti del romanzo di Cervantes.
Don Chisciotte e l’inseparabile Sancho Panza sono riletti in chiave napoletana, oggetto di burle, a volte anche pesanti, da parte di due nobili signore e dei loro balordi amanti che alla fine si sposeranno, mentre il Cavaliere e il fedele compagno continueranno il loro folle e un po’ malinconico viaggio. Così il pubblico sorriderà delle burle, e si commuoverà al canto d’amore di Don Chisciotte.
In effetti Cervantes non c’entra molto in tutto questo, del resto sembra accertato che Lorenzi si sia ispirato al Don Chisciotte di Apostolo Zeno e Pietro Pariati, più che al tragico clima del confratello spagnolo.
I tre atti si dipanano, dunque, sulla scia di divertenti giochi musicali, che ci riportano in pieno Settecento, felice e feconda stagione dell’opera buffa.
Questo allestimento del “Don Chisciotte” di Paisiello è portato in scena con la regia di Davide Garattini Raimondi e i costumi di Giada Masi, mentre Cristina Battistella è Maestro collaboratore e Rosalba Buonfrate è Maestro di palcoscenico.
La partitura è affidata al pianista Ettore Papadia che dirigerà la Ensemble dell’Orchestra ICO “Magna Grecia”, composta dai violinisti Cristina Ciura e Paola Vania, la violista Laura Pellé, il violoncellista Giuseppe Grassi e il contrabbassista Leonardo Presicci.
I personaggi sono interpretati da David Ferri Durà (Don Chisciotte), Salvatore Grigoli (Sancio Panza), Iosu Yeregui (Don Platone), in collaborazione con l’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”. Inoltre completano il cast, Shiri Hershkovitz (la Contessa), Alessandra Della Croce (la Duchessa), Nico Franchini (Don Calafrone), Rosa García Domínguez (Carmosina), Alessandra Torrani (Cardolella) e Cristina Fanelli (Ricciardetta).
Il partner culturale e sociale dell’Orchestra della Magna Grecia è Ubi Banca Carime che conferma il suo sostegno convinto per corroborare sul territorio la funzione di una economia integrata al fine di garantire responsabilmente un’alta qualità della vita. L’orchestra è sostenuta da Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e Turismo, Comune di Taranto, Regione Puglia, e Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia.
L’evento è reso possibile dalla Azienda Vinicola Varvaglione “Vigne & Vini”. L’apertura del sipario è prevista alle ore 19 e 15, per informazioni e prenotazioni, telefonare allo 099.7304422 o al 345.8004520 o allo 099.4526853.
Vito Piepoli